Associo questa ricerca alla carta Silenzio/Voce perché davanti a situazioni dove il pericolo è evidente c’è chi agisce per il meglio e chi preferisce rimanere in silenzio senza prendere una parte nella comunità. Nel 1978 la mafia uccide Giuseppe Impastato. Dopo trentaquattro anni dalla sua scomparsa ricordiamo Peppino per la sua voglia di combattere la criminalità. Suo padre Luigi già esponente della mafia cerca di far entrare Peppino nella malavita, ma esso rifiuta le scelte del padre. A 17 anni si avvicina alla politica e rimane colpito dalla Lega. Nel 1977 con la creazione di “Radio Aut” Impastato si concentra nella creazione di un’emittente contro la mafia e la politica locale. Ritengo che Peppino Impastato con il suo coraggio è riuscito anche nel suo piccolo a dare una svolta alla lotta contro la mafia e credo fortemente che al mondo ci dovrebbero essere più persone come lui e solo allora il mondo sarebbe un posto migliore. “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante nel davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione a rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”.
Peppino Impastato
Mario Francesco T.
ITIS M.M.Milano
4E
Polistena