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Dal 22 marzo online il videomagazine sul cinema realizzato da 30 studentesse e studenti di tutta Italia. Schermi in Classe Magazine promosso da Cinemovel e Libera andrà in onda per sei puntate sulla piattaforma di Mymovies. Tra gli ospiti Cristina Capotondi, Salvatore Esposito, Alessandro Bergonzoni, Martina Castigliani, Fabrizio Gifuni, Daniele Vicari…

SIC Magazine, appunti di viaggio nell’era della pandemia. La figura di Giancarlo Siani, la migrazione, il viaggio, il cinema e i nuovi media nel quinto episodio in onda dal 17 maggio. La giovane redazione ne parla con Andrea Segre, Milena Mancini, Ciro Pellegrino, Roy Menarini, Ornella Mura e Giorgia Mereu.

La puntata si apre con Apri Pagina, la rubrica dedicata al giornalismo. A commentare la rassegna stampa dei contenuti postati dalle studentesse e dagli studenti sul portale Schermi in classe, è il giornalista Ciro Pellegrino di Fanpage.it.

Grazie al pluripremiato regista Andrea Segre, ospite della rubrica Sic on Air, entriamo nel cuore di questa puntata. Segre ha dedicato molti dei suoi lavori al tema della migrazione (Il sangue verde, Io sono Li, Mare Chiuso, L’ordine delle cose), raccontandola non solo attraverso le chiavi della disperazione e della tragedia, ma anche con quelle della speranza, del sogno e dell’emozione.

In compagnia di Roy Menarini, docente all’Università di Bologna e critico cinematografico nella rubrica Metropolis ci si interroga sulle differenze di stile, di ambientazione e narrazione delle cinematografie mondiali che raccontano la criminalità organizzata, su come è cambiato nel tempo il modo di raccontare le mafie soprattutto nel rapporto con i nuovi media.

Anche il quinto episodio di Sic Magazine fa tappa al Museo Nazionale del Cinema di Torino in compagnia di Ornella Mura. L’argomento di oggi è il Gran Tour, quella straordinaria «avventura intellettuale intrapresa da giovani rampolli dell’aristocrazia e delle classi agiate a partire dal 17° secolo» per conoscere i Paesi europei.

Con le immagini del film Cosa sarà di Francesco Bruni (2020) si chiude la quinta puntata di Sic Magazine. A condurre lo spazio Rallenty è l’attrice Milena Mancini che riflette insieme alle studentesse e agli studenti della redazione, attraverso la scena più significativa del film, sull’importanza di prendere coscienza dei propri errori.

Va in onda il quarto episodio di Sic Magazine dedicato alle “questioni di genere”. La giovane redazione ne parla con Enza Rando, Salvatore Esposito, Claudio Caprara, Emiliano Morreale, Alessandra Aimar e Katia Mundo.

La puntata si apre in compagnia di Claudio Caprara, giornalista de Il Post, che offre agli spettatori una rassegna stampa nata da una serie di articoli volti a indagare le modalità con cui «la criminalità entra nell’immaginario delle persone e della vita di tutti i giorni». Si prosegue nello spazio Sic on air, che questa volta si concentra sulla relazione tra donne e ‘ndrangheta. Al centro dell’intervista con Enza Rando, vicepresidente di Libera ed avvocata, vi è quindi la storia di Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa nel 2009, e di sua figlia Denise.

Nella rubrica Tutti a scuola, le studentesse e gli studenti incontrano grazie a un video-selfie la professoressa Katia Mundo dell’ISIS M.M. Milano di Polistena (RC) che ci parla di Liberi di scegliere, il film-Tv di Giacomo Campiotti (2019). Il discorso sull’immaginario prosegue nello spazio Metropolis in compagnia del critico Emiliano Morreale, per interrogarsi sulla questione legata alla omosessualità nell’universo culturale mafioso e sul ruolo delle donne all’interno dei clan.

Il tema della puntata viene poi approfondito con la rubrica Eco della rete. Le pagine Instagram suggerite dalla giovane redazione sono quella del presidio dell’associazione Libera nel VII municipio della città di Roma intitolato a Rita Atria, e quella di Non una di meno, movimento femminista e transfemminista.

La storia di Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo Nazionale del Cinema di Torino, è invece il cuore della rubrica Una notte al museo. Alessandra Aimar ricorda la straordinaria figura di questa «donna tenace, visionaria e anticonformista».

In compagnia dell’attore Salvatore Esposito, protagonista della serie-tv Gomorra nei panni di Genny Savastano, si chiude la quarta puntata di Sic Magazine. Ad essere approfondito questa volta nella rubrica Rallenty è il film Wonder con Julia Roberts e Owen Wilson, regia di Stephen Chbosky (2017).

A caratterizzare il terzo appuntamento di Sic Magazine, curato da studentesse e studenti di tutta Italia, è il racconto che cinema, serie tv, social e mezzi di comunicazione fanno delle organizzazioni mafiose. La giovane redazione ne parla con Cristiana Capotondi, Massimo Cerofolini, Peppino Mazzotta, Emiliano Morreale, Alessandra Aimar, e Lorena Fabi.

A dare il via a questo terzo appuntamento è il volto di Massimo Cerofolini, giornalista di Rai Radio Uno, che nella rubrica Apri Pagina, selezionando gli articoli scelti dagli studenti sul portale Schermi in classe, conduce una rassegna stampa dedicata alle vittime di mafia.

Il racconto giocato sul confine fra il visibile e il non visibile, fra il dovere della memoria e il rischio dell’oblio, prosegue insieme all’attrice Cristiana Capotondi, protagonista nel 2014 de La mafia uccide solo d’estate di Pif che racconta: «È un film che ha ridicolizzato i boss mafiosi. Noi generalmente vediamo dei film in cui i boss sono degli eroi. Ne La mafia uccide solo d’estate, a differenza di tanti altri racconti, l’eroe non è più il boss ma il cittadino che resiste».

Chiuso il cerchio su La mafia uccide solo d’estate, la redazione di Sic Magazine incontra, nella rubrica Metropolis, Emiliano Morreale. Interrogato dalle studentesse sul modo in cui la mafia è stata raccontata nella storia della settima arte, il critico cinematografico racconta: «Il vero vuoto del racconto della mafia nel cinema è la mafia dei colletti bianchi. C’è sicuramente un problema di spettacolarità. È molto più facile e consolatorio per il pubblico vedere i mafiosi come uomini rozzi. Molto più sgradevole vedere dei film in cui i mafiosi sono persone come noi».

La puntata prosegue poi con la rubrica Eco della rete, lo spazio in cui i giovani conduttori suggeriscono al pubblico le pagine Instagram da monitorare per approfondire i temi della puntata. Per saperne di più di come la criminalità venga raccontata dall’industria audiovisiva, i profili IG suggeriti sono quello de La casa di carta, la serie Tv spagnola nata nel 2017, e quello di Marco D’Amore, attore protagonista della serie Tv Gomorra nei panni di Ciro Di Marzio.

Lasciato lo spazio virtuale di Instagram, le telecamere del video-magazine raggiungono Alessandra Aimar per Una notte al museo, la rubrica realizzata insieme al Museo Nazionale del Cinema di Torino. La referente dei servizi didattici dell’istituzione piemontese si interroga sugli aspetti seriali del cinema delle origini, ci mostra la sceneggiatura di Psycho che Alfred Hitchcock ha donato al museo e ci regala un glossario che accompagna la dimensione audiovisiva della contemporaneità.

La terza puntata si chiude con Peppino Mazzotta, l’attore calabrese noto per aver interpretato il personaggio di “Fazio” nella serie Tv Il commissario Montalbano. Il film oggetto della rubrica Rallenty, è Matrix, dei fratelli Andy e Larry Wachowski (1999). Mazzotta racconta una scena che considera estremamente attuale nel contesto pandemico che stiamo vivendo, quella in cui l’agente Smith, dopo aver catturato Morpheus, compara la specie umana a quella dei virus.

È il confine tra “fiction e realtà” il tema che attraversa la seconda puntata di Sic Magazine, promosso da Cinemovel e Libera in onda sulla piattaforma di Mymovies da martedì 6 aprile dalle ore 15.

Martina Castigliani, Alessandro Bergonzoni, Emiliano Morreale, Alessandra Aimar e Michelangelo Frammentino affrontano il tema dell’universo “virtuale” e “reale”, una questione di natura profondamente etica e civile, su cui il mondo della scuola e della cultura si interrogano sempre di più, complice la pandemia che ha investito le nostre vite da un anno a questa parte.

Il viaggio di questo secondo appuntamento inizia con la voce di Martina Castigliani, giornalista de Il Fatto quotidiano, che in Apri pagina realizza una rassegna stampa selezionando gli articoli postati dagli studenti di tutta Italia sul portale Schermi in classe.

«Le parole sono punte dell’iceberg. Mi piace sentirle, percepirle. Amo il loro suono. Ma sotto la parola deve esserci un pensiero. È inevitabile che il pensiero venga prima delle parole». Ad arricchire il ragionamento sull’uso dei vocaboli, interviene ai microfoni della giovane redazione l’attore Alessandro Bergonzoni nello spazio Sic on air.

Puntata che prosegue in compagnia di Emiliano Morreale per la rubrica Metropolis, dedicata al cinema e all’immaginario. Nella sua intervista – oltre a sottolineare il rischio di semplificazione del racconto della mafia in prodotti televisivi non sempre di qualità – Morreale risponde così alle domande degli studenti: «La realtà ha influenzato poco il cinema di mafia. È stato invece il cinema di mafia ad influenzarla fortemente. Sia per i cittadini che per i mafiosi stessi».

L’approfondimento sulla settima arte prosegue con Una notte al museo, in compagnia di Alessandra Aimar del Museo Nazionale del Cinema di Torino che ci porta alla scoperta della magia del cinema tra realtà e invenzione, nella splendida cornice della Mole Antonelliana.

Si chiude con il regista Michelangelo Frammartino che apre la rubrica Rallenty con le immagini di Ombre Rosse, regia di John Ford. Sequenze di un capolavoro assoluto del cinema classico datato 1939, capace di tratteggiare i contorni del mito americano. Una narrazione ribaltata in Meek’s Cutoff, pellicola diretta nel 2010 da una donna, la regista Kelly Reichardt. Con le immagini di questo western atipico che mette in discussione il mito personificato da John Wayne raccontando gli indiani non più come dei nemici assoluti, si chiude la seconda puntata del video magazine.

Nella prima puntata, dedicata alla memoria, tra gli ospiti della giovane redazione ci sono: Fabrizio Gifuni (attore), Daniele Vicari (regista e scrittore), Maria Donata Brigante (insegnante), Enrico Fontana (giornalista), Emiliano Morreale (critico cinematografico), Paola Traversi (Museo nazionale del Cinema).

Una redazione composta da trenta studentesse e studenti delle scuole secondarie di primo secondo grado di undici città italiane: Carcare, Castelfranco Emilia, Lecco, Lucca, Maglie, Messina, Nocera Umbra, Parma, Polistena, Sulmona e Torino.

Sei puntate quindicinali di 25 minuti ciascuna che hanno l’obiettivo di ragionare sul cinema, sulle immagini in movimento, sui social. Un percorso collettivo e partecipato per mettere al centro della discussione i diritti, le mafie e il futuro del nostro Paese.

«Questo magazine audiovisivo vuole essere un punto di ascolto rivolto a chi vive e frequenta quotidianamente la scuola e la ritiene luogo centrale di crescita democratica e culturale a favore della comunità», spiega Elisabetta Antognoni, presidente di Cinemovel Foundation. «Abbiamo appena concluso il primo Schermi in Classe Film Festival a cui hanno partecipato, in soli cinque giorni, più di 10.000 studentesse e studenti. Sono numeri da record che ci regalano ottimismo per questo innovativo progetto che nasce diversi anni fa, e che grazie al Piano Nazional Cinema per la Scuola riesce a raggiungere oggi 11 scuole di altrettante regioni. Una esperienza unica nel suo genere». Dal 2012 Schermi in Classe sperimenta un approccio innovativo all’alfabetizzazione audiovisiva, sempre più centrale nella società delle immagini in cui viviamo, muovendo i primi passi con percorsi territoriali rivolti alle scuole dell’Emilia Romagna, oggi accessibili a tutte le scuole italiane.

I TEMI E LE RUBRICHE DELLE SEI PUNTATE

“Serialità”, “Musica”, “Fiction e realtà”, “Questioni di genere”, “In viaggio” sono gli altri temi oggetto della programmazione che si concluderà il 31 maggio 2021. Sette le rubriche per ogni puntata:

Apri Pagina. Giornaliste e giornalisti commentano i contenuti postati dalle studentesse e dagli studenti sulla piattaforma di Schermi in Classe.

SIC On Air. Le ragazze e i ragazzi intervistano le persone al centro del percorso di Schermi in Classe. Dopo mesi di ricerche hanno l’occasione di confrontarsi direttamente con i protagonisti dei contenuti multimediali selezionati.

Metropolis. Le ragazze e i ragazzi si confrontano con un esperto di cinema su stereotipi e immaginario collettivo, partendo da un video o un contenuto multimediale.

Rallenty. Registi e registe, attori, attrici, tecnici raccontano alle ragazze e ai ragazzi la scena di un film degli ultimi anni, che li ha particolarmente segnati o che a loro parere ha segnato questo tempo.

Una notte al museo. Un viaggio nei misteri della settima arte al Museo nazionale del Cinema di Torino.

L’eco della rete. Le ragazze e i ragazzi suggeriscono al pubblico quali profili instagram seguire per informarsi sui temi introdotti dalla puntata.

Tutti a scuola. Studentesse e studenti, insegnanti, e presidi realizzano video-selfie per consigliare un film o un contenuto multimediale da vedere.

COME VEDERE IL MAGAZINE

A partire dal 22 marzo, ogni lunedì a partire dalle ore 15, su www.mymovies.it/ondemand/cinemovel o sui canali social di Cinemovel, Libera e Mymovies si potranno seguire tutti numeri di Schermi in Classe Magazine.

Le puntate saranno sempre disponibili sul canale Youtube di Cinemovel.

SCHERMI IN CLASSE – L’ETICA LIBERA LA BELLEZZA, UN PO’ DI STORIA
Dal 2012 il furgone di Cinemovel Foundation porta il cinema nelle scuole italiane, allestendo sale cinematografiche temporanee nelle aule magne, nelle palestre e nei corridoi. Schermi in Classe pone al centro l’audiovisivo e la visione collettiva come strumenti per risvegliare il pensiero critico e allenare i più giovani a scegliere, formare ed esprimere liberamente il proprio giudizio di fronte alle immagini, intese come racconti che vogliono ancora e con forza comunicare qualcosa. Selezionato da MIUR e MIBACT all’interno del Piano Nazionale Cinema per la Scuola SIC ha coinvolto fino ad oggi più di 10.000 studenti di tutta Italia.

Per informazioni o aderire al progetto nelle prossime edizioni: sic@cinemovel.tv

Scarica la pubblicazione di Schermi in Classe. Media Literacy ed educazione alla cittadinanza

CONTATTI

L’iniziativa è promossa da Cinemovel, Libera e MYmovies.it.
Schermi in Classe è sostenuto da MIUR e MIBACT all’interno del Piano Nazionale Cinema per la
Scuola.
Per Cinemovel: sic@cinemovel.tv – 393.4053112