Anime Nere, film 2014, regia Francesco Munzi
Il film racconta di una famiglia criminale e, in particolar modo, di tre fratelli: Luigi, Rocco, Luciano. Luigi è un trafficante internazionale di droga legato a potenti gruppi sudamericani. Rocco vive a Milano con la moglie e la figlia, non accetta lo stile di vita del fratello Luigi ma è imprenditore in campo immobiliare grazie al denaro illecito. Luciano, il maggiore, è rimasto in Calabria a lavorare con semplicità la sua terra e ad allevare le capre, con l’obbiettivo, forse illusorio, di tenersi alla larga da quel mondo che lo ha privato anche del padre, ucciso davanti ai suoi occhi all’età di 12 anni.
Leo, figlio di Luciano, spara alcuni colpi di fucile sulla saracinesca di un bar protetto da un clan della ‘ndrangheta, rivale della sua famiglia. L’accaduto riaccende una guerra latente che porta Luigi a tornare al paese per sistemare le cose, magari rinsaldando alleanze con altre famiglie, per acquisire più forza. Prima di ottenere un qualsiasi risultato, Luigi viene assassinato per strada da un sicario. Rocco, giunto da Milano, è deciso a vendicarlo al più presto, ma prima di agire attende di sapere se la sua famiglia è sola o può contare su un sostegno.
Leo, legatissimo allo zio Luigi, di fronte al temporeggiare dei grandi, sente il dovere di risolvere le cose da solo. Ma nel piano-lampo che escogita per uccidere il boss nemico, viene tradito dal suo complice ed viene ucciso. La sua morte sconvolge tutti, specie Luciano, che dopo aver bruciato le foto del padre e liberate le capre, rientra a casa dove uccide il fratello Rocco e medita il suicidio che completerebbe lo sterminio di tutti gli uomini della sua famiglia.
Fonte Wikipedia
Condiviso da Giulia M.