La scelta di abbinare la carta bellezza-degrado con il film “veleno” è collegata al problema dell’ecomafia che per interessi di denaro tende a rovinare il pianeta con l’inquinamento. Siamo nella Terra dei fuochi, nella periferia del casertano: due contadini, Cosimo e Rosaria, lottano quotidianamente per tenere il loro allevamento di bestiame e la loro terra lontano dall’avvelenamento dei rifiuti tossici disseminati in quelle terre. Comproprietari della piccola impresa Ezio, fratello di Cosimo, e sua moglie Adele, genitori di tre bambini piccoli. Quando Rosaria scopre finalmente di aspettare un figlio da Cosimo, la lotta per la difesa della proprietà di famiglia diventa un dovere. Intanto, le pressioni dei responsabili dello “smaltimento rifiuti” diventano sempre più insistenti, quando per ottenere l’appezzamento che confina con le discariche abusive che ne permette l’ampliamento, viene tirato in causa Rino Caradonna, un meschino avvocato, che a sua volta aspira a diventare sindaco del paese. Mentre Ezio e Adele sembrano inclini a cedere a quelle pressioni, la battaglia di Cosimo e Rosaria continua fino a quando Cosimo scopre di avere un tumore in fase terminale, ed impaurito per il futuro di sua moglie e della nascitura, decide di vendere tutto. Sarà Rosaria a prendere in mano la situazione e a non lasciarsi intimorire dalle minacce. Ritengo che questo film dovrebbe farci riflettere sul fatto che inquinando l’ambiente l’uomo non riceve benefici, bensì problemi.

Francesco N.

ITIS M.Milano

5E

Polistena