Si chiama “Io non ho paura”, di Gabriele Salvatores del 2003. Questo film, situato nel 1978 nel Sud Italia, narra la storia di un’amicizia nata tra due ragazzini di 10 anni. Michele, un pomeriggio, trova in un campo, una fossa nella terra nascosta da una lastra di lamiera. In questa fossa era nascosto un ragazzino coetaneo di Michele: Filippo, intrappolato in quel buco dalla mafia e ormai quasi cieco per il buio. Michele così inizia a fargli visita quasi tutti i giorni finché non scopre la verità, ovvero che Filippo era nascosto in quella fossa da suo padre, un autotrasportatore poco presente in famiglia, e alcuni suoi colleghi.
Un giorno però il padre di Michele viene a sapere di quest’amicizia a causa di alcune voci, così fa promettere al figlio di non vedere mai più Filippo.
I carabinieri stanno facendo sempre più indagini, così i rapitori, spaventandosi, decidono di uccidere Filippo trasferendolo prima in un recinto. Michele scopre il luogo in cui è intrappolato l’amico, così riesce a farlo scappare, rimanendo lui stesso intrappolato e quindi colpito da una pistola a una gamba da suo padre accidentalmente. Proprio in quel momento arriva l’elicottero dei carabinieri ad arrestare i colpevoli.

Ho scelto questo film per rappresentare ciò che succede realmente nel Sud Italia a causa della mafia, che rapiscono figli di famiglie ricche da poter ricattare per guadagnarci denaro del tutto illegale.

Sofia

Liceo Calasanzio

V Ginnasio

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