Capaci, comune palermitano, è tristemente noto per la strage dove furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta; attentato esplosivo compiuto da Casa Nostra il 23 Maggio 1992, per uccidere il magistrato antimafia. Gli attentatori austriaci a bordo di una fiat uno fecero esplodere un tratto dell’autostrada A29, alle ore 17.57, e oltre alle vittime prima menzionate, vi furono 23 feriti. Recentemente, in un articolo pubblicato dal Messaggero, è stato annunciato che anche un ex poliziotto mise un esplosivo sotto l’autostrada e di conseguenza la procura nazionale antimafia ha deciso di convocare una riunione per approfondire nuovamente il caso. Associo questo episodio di cronaca alla carta “visibile/invisibile”. Il magistrato Falcone era un uomo coraggioso, determinato, pronto ad affrontare qualsiasi pericolo per combattere la mafia nei suoi aspetti più nascosti. A fronte di un agire così aperto e diretto si contrapponeva, un sistema di corruzione invisibile in strutture considerate insospettabili e nel tempo è stato architettato un piano criminale per eliminare la “scomoda” verità emersa dalle indagini del magistrato che ha lottato fino alla fine per far prevalere la giustizia.

Martina L.P.

Liceo Ainis

3A lin

Messina