Corruzione e diritti

Fortapasc

di Marco Risi
con Libero de Rienzo, Valentina Lodovini, Michele Riondino, Massimiliano Gallo, Ernesto Mahieux
Italia, 2008, 108 min.

Fortapàsc non è né un biopic, né una celebrazione post mortem. Il film che Marco Risi ha dedicato agli ultimi quattro mesi di vita di Giancarlo Siani, l’unico giornalista ucciso dalla Camorra, non ha nulla a che vedere con il ritratto di un eroe, un santino. Più semplicemente è un inno alla vita. Alla serietà di chi, a soli 26 anni, aveva già la stoffa del vero giornalista e invece di accettare regali dai potenti, serviva più di ogni altra cosa la verità. Questa nobile intenzione del regista emerge con prepotenza fin dalle prime inquadrature di un’opera che, oltre a denunciare, racconta. E volendo raccontare, o meglio affabulare, sceglie uno stile classico: aprendo con la voce fuori-campo del protagonista che parla della sua morte avvenuta in una sera napoletana di fine-estate. Siani si presenta immediatamente allo spettatore e risce a tenerlo accanto a sé fino al giorno del suo assassinio, che Risi mostra appena, forse perché desideroso di non scivolare mai nella retorica.


Anime nere

di Francesco Munzi
con Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane, Barbora Bobulova, Anna Ferruzzo
Italia, Francia, 2014. 103 min.

La storia di una famiglia, tre fratelli: Luciano, Luigi e Rocco. Come in tutte le famiglie non tutti i familiari hanno modi di vivere simili. Ma questi fratelli sono legati da una forza particolare, che non permette di fare scelte libere, non fino in fondo. Il film è ambientato in Calabria, le vicende si susseguono in un ritmo serrato e ben definito. La cupezza dei colori e degli sguardi caratterizzano il lavoro di Munzi, dettagliato e articolato con maestria. Ad Africo, Aspromonte, il figlio di Luciano, Leo, spara dei colpi sulla saracinesca di un bar. Non è un bar qualunque, è il bar protetto da un clan locale. Da questo gesto si innescano una serie di reazioni a catena che ci portano ad un finale che lascia senza parole. Vincitore di tre Nastri d’Argento, “Anime Nere” è stato premiato a Premio Amidei e a 8 e ½ Cinema Italiano, ha ottenuto sedici candidature e vinto nove David di Donatello e ottenuto tre candidature e vinto un premio ai Globi d’oro.


Noi e la Giulia

di Edoardo Leo
con Luca Argentero, Edoardo Leo, Claudio Amendola, Anna Foglietta, Stefano Fresi, Carlo Buccirosso
Italia, 2015. 115 min.

Edoardo Leo, in questo film, racconta alcuni dei temi più salienti di questi tempi. Diego, Fausto e Claudio vogliono abbandonare la loro vita di tutti i giorni. Non si conoscono, ma li accomuna la loro insoddisfazione nei confronti della propria quotidianità. Diego, venditore di auto; Claudio, ex gestore di una gastronomia ormai chiusa; Fausto, inseguiti dai creditori e piazzista televisivo. I tre si incontrano per caso e decidono di comprare insieme un’immobile: vogliono aprire un agriturismo. La loro avventura coinvolge anche Diego, veterocomunista fermo al ’68, Elisa, donna incinta poco centrata e tre braccianti africani stagionali. Diversi problemi li inseguono: un bagno intasato, i camorristi locali che chiedono il pizzo. Il gruppo si ribellerà al sopruso? “Noi e la Giulia” ha vinto due Nastri d’Argento, ha ottenuto sei candidature e vinto due David di Donatello e ha vinto un premio ai Globi d’oro.


L’ora legale

di Salvatore Ficarra e Valentino Picone
con Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Leo Gullotta, Vincenzo Amato, Tony Sperandeo
Italia, 2017. 92 min.

Ficarra e Picone impersonificano due cognati, Salvo e Valentino, gestori del chiosco della piazza principale di un paese siciliano. Alle elezioni si candida Pierpaolo Natoli, il marito della sorella di Valentino, sorella della moglie di Salvo. La campagna elettorale è davvero impegnativa: dall’altra parte lo storico sindaco della città Gaetano Patanè. Il paese è stanco dei soprusi dell’ex amministratore e dà fiducia al nuovo che avanza. I cittadini esultano, inneggiano al cambiamento, ma quando questo arriva che succede? Cosa vuol dire cambiamento? Chi cambia? E come? Le abitudini del paese cambiano, ai diritti si accompagnano i doveri e Pierpaolo Natoli si trova a discutere con favoritismi richiesti e accuse. Se la caverà il nuovo sindaco? Un film ironico e divertente, che tra le risate e le battute, introduce spunti di riflessione interessanti.


Vogliamo anche le rose

di Alina Marazzi
Italia, Svizzera, 2007. 85 min.

“Ho voluto ripercorrere la storia delle donne tra la metà degli anni Sessanta e la fine degli anni Settanta per metterla in relazione, a partire dal ‘caso italiano’, con il nostro presente globale, conflittuale e contraddittorio. Con l’intenzione di offrire uno spunto di riflessione su temi ancora oggi parzialmente irrisolti o oppure addirittura platealmente rimessi in discussione.”, dichiara la regista Alina Marazzi. La liberazione sessuale e il movimento femminista hanno provocato profondi cambiamenti nel costume italiano. Come vengono vissuti questi cambiamenti dalle generazioni che non li hanno attraversati? Questo documentario, strumento potente, intimo e diretto, racconta le conquiste di un’Italia persa nel tempo.