Scoperto il complesso sistema tra società e fatturazioni false con le quali l’organizzazione agiva. Coinvolto anche un contabile della cosca della ‘ndrangheta dei Piromalli. La polizia e la Guardia di Finanza hanno arrestato, tra Lombardia e Calabria, trentaquattro persone ritenute responsabili, a vario titolo, di reati tributari e fiscali, estorsione e indebito utilizzo di carte di pagamento. Sequestrati inoltre beni per oltre 13 milioni di euro, comprese abitazioni riconducibili a un commercialista già tenutario di documenti contabili di società della cosca di ‘ndrangheta dei Piromalli. Le indagini sono state condotte dagli agenti della Squadra Mobile della questura di Milano e dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Como e delle compagnie di Como e Olgiate Comasco della Guardia di Finanza, e sono state coordinate dalla procura di Como. Scoperto come agiva l’organizzazione: aveva un complesso sistema fraudolento che, mediante lo sfruttamento strumentale e illecito di numerose società cooperative e il ricorso allo strumento dell’emissione di fatture per operazioni inesistenti, garantiva ingenti guadagni agli indagati, alcuni dei quali legati alla criminalità organizzata calabrese.
Ho trovato quest’articolo su google digitando la parola chiave ‘NDRANGHETA, parla di false fatture; l’ho scelto perché nel mio percorso di studi mi occupo di scritture contabili e gestione di azienda e mentire o scrivere il falso è per me un atto di egoismo. Se tutti collaborassimo pagando correttamente le tasse lo stato sarebbe più ricco e i servizi sarebbero migliori. anche i mafiosi usufruiscono dei servizi primari come l’ospedale ed è ingiusto che non paghino le tasse evadano il fisco e puliscano soldi che arrivano da attività non legali.
Associo questo articolo alla carta diversità e uguaglianza perché la Mafia evadendo le tasse, usando soldi sporchi toglie finanziamenti importanti allo Stato, che se diversamente utilizzati garantirebbero uguaglianza sociale.
Aissatou
Istituto Bertacchi
4A iefp
Lecco