Federica Angeli è una giornalista di Ostia che nel maggio del 2013 è stata sequestrata e minacciata di morte da alcuni esponenti del cosiddetto clan Spada. La donna, però, non resta in silenzio. Denuncia l’aggressione. Questo gesto si collega alla parola “coraggio”. Due mesi dopo, Federica assiste dalla finestra di casa a una sparatoria tra la famiglia Spada e i rivali Triassi. I vicini di casa serrano le tapparelle, un gesto facilmente ricollegabile alla parola “paura”. Ella denuncia nuovamente e pubblica inoltre la sua inchiesta. E’ l’unica testimone dell’accaduto, o meglio, l’unica disposta a testimoniare. Da quel giorno la giornalista e i suoi figli vivono sotto scorta a causa di ripetute minacce.

Nel film basato sulla sua storia sono visibili diverse scene di coraggio e altrettante di paura. Questa “paura” porta a stare in silenzio, a ignorare i fatti, a lasciarsi sottomettere. In poche parole, a rimanere indifferenti e subire in silenzio.

Alice O.

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