Inclusione e nuove povertà

La guerra dei cafoni

di Davide Barletti e Lorenzo Conte
con Pasquale Patruno, Letizia Pia Cartolaro, Donato Paterno, Angelo Pignatelli, Alice Azzariti
Italia, 2017. 90 min.

L’eterna lotta tra ricchi e poveri rivive in una guerra tra due bande di adolescenti, in una Puglia magica dove è bandita ogni presenza adulta. A Torrematta, territorio selvaggio e sconfinato in cui non vi è traccia di adulti se si esclude il gestore di un capanno-bar, ogni estate si combatte una lotta tra bande: da una parte i figli dei ricchi, i signori, e dall’altra i figli della terra, i cafoni. Davide Barletti e Lorenzo Conte sono riusciti a portare con successo sullo schermo un progetto ambizioso. A partire dal casting, formato da adolescenti alla loro prima esperienza cinematografica, un lungo percorso laboratoriale li ha condotti a prestazioni di estrema naturalezza fondamentali per l’esito di una messa in scena complessa, ispirata al romanzo omonimo di Carlo D’Amicis.


La nave dolce

di Daniele Vicari
con Eva Karafili, Agron Sula, Halim Milaqi, Robert Budina, Eduart Cota, Alia Ervis, Ali Margjeka, Giuseppe Belviso, Nicola Montano, Domenico Stea, Fortunata Dell’Orzo, Luca Turi, Raffaele Nigro
Italia, Albania, 2012. 90 min.

Il caldo, la sete, la luna, la folla, la solidarietá, le luci di Brindisi, il cambio di rotta, le risate, il segno della vittoria, lo stadio di Bari, la fame, le rivolte: sono diversi e dettagliati i ricordi delle persone intervistate nel documentario di Daniele Vicari. La nave dolce narra la storia di Vlora, la nave che l’8 agosto del 1991 ha portato ventimila persone albanesi in Italia. I racconti della vita vissuta in un regime, da cosa scappavano queste persone? L’arrivo a Bari, la speranza nell’Italia, mondo diverso veicolato dalle immagini della televisione. E una volta qui, che succede? Il documentario alterna i racconti e le immagini di un viaggio e di uno sbarco disperato, di chi si buttava dalla nave per ascoltare il proprio bisogno di libertà, di chi si affidava all’ignoto.


La mia classe

di Daniele Gaglianone
con Valerio Mastandrea, Bassirou Ballde, Mamon Bhuiyan, Gregorio Cabral, Jessica Canahuire Laura
Italia, 2013. 92 min.

Ambientata nel quartiere multietnico del Pigneto a Roma, La mia classe è la storia di una classe di emigranti e stranieri che imparano l’italiano. Il film si compone delle vicende individuali degli studenti e dell’insegnante: un racconto vero che nasce tra mura scolastiche non convenzionali. Un racconto vero? Certamente per le voci e i ricordi dei ragazzi che siedono sui banchi; diversamente vero per l’attore Mastandrea che si cala nel ruolo del loro insegnante; altrimenti vero per il regista e la troupe che entrano ed escono di scena in un incrocio di esperienze reali e di ricerca della verità nella finzione che si rivela essere l’autentico nucleo narrativo di questa storia. Più vera del vero.


Fiore

di Claudio Giovannesi
con Daphne Scoccia, Josciua Algeri, Laura Vasiliu, Aniello Arena, Gessica Giulianelli
Italia, Francia, 2016. 110 min.

Dafne, ragazza adolescente, ribelle, selvatica, in riformatorio non placa la sua energia, anzi. Incontra Josh, furtivamente si propone di aiutarlo a risolvere i suoi problemi sentimentali con la ragazza che non riesce a contattare telefonicamente. Nonostante in due ale diverse del riformatorio, i due ragazzi riescono a trovare il modo di conoscersi, sostenersi, addirittura amarsi e litigare: i loro sentimenti non vedono ostacoli nello spazio che li circonda. Una vitalità inarrestabile. Giovannesi trasforma 4 mesi di esperienza di insegnamento volontario in un carcere minorile di Roma, nell’Istituto Penale per i Minori di Casal del Marmo, in un film senza retorica nè buonismo, in un tuffo nelle difficoltà della vita e nella forza della gioventù.


Le invisibili

di Louis-Julien Petit
con Audrey Lamy, Corinne Masiero, Noémie Lvovsky, Déborah Lukumuena, Sarah Suco
Francia, 2018. 102 min.

Una brillante commedia sociale sul quotidiano di donne che vivono in strada. Quelle donne “senza fissa dimora”, a volte sporche e con il guardaroba in busta di plastica, che nessuno vuole vedere davvero. Le Invisibili affronta una tematica sociale di grande attualità con una comicità molto amara, ma è un film luminoso e con un messaggio pieno di speranza. Non c’è tempo per l’autocommiserazione e la tristezza, bisogna muoversi e agire gettando il cuore oltre l’ostacolo. L’unico modo per uscire dall’abbandono è la forza e la coesione del gruppo, vero punto di forza della storia e del film stesso grazie ad un cast ben amalgamato e di grande talento.


Come un gatto in tangenziale

di Riccardo Milani
con Paola Cortellesi, Antonio Albanese, Sonia Bergamasco, Luca Angeletti, Antonio D’Ausilio
Italia, 2018. 98 min.

Una commedia leggera che porta sul grande schermo il tema della disuguaglianza sociale e delle periferie. Cosa accade quando, dal teorizzare la riqualificazione delle periferie guardandole da una situazione di privilegio, si passa a viverle? È possibile superare la, ormai consolidata, incomunicabilità tra centro e periferia? Il racconto si snoda attraverso le vite di due famiglie e tra due mondi diversi. Questi due mondi riusciranno ad incontrarsi davvero? E, soprattutto, riusciranno a comprendersi? Con personaggi a volte estremizzati, Milani, riesce a fare interrogare lo spettatore, mettendo al centro l’ipocrisia di una piccola borghesia che si ritiene illuminata.