I 100 passi
di Marco Tullio Giordana
con Luigi Lo Cascio, Luigi Maria Burruano, Lucia Sardo, Paolo Briguglia, Tony Sperandeo
Italia, 2000. 114 min.
La storia di Peppino Impastato: le sue lotte, la sua poesia, il suo impegno civile. Anni Settanta. La mafia domina e controlla la vita quotidiana di Cinisi, piccolo paese siciliano vicino Palermo. Il film ci racconta come Peppino abbia scelto con forza ed energia da che parte stare, ricordandoci che la lotta alla mafia è un dovere di tutti. Sono solo cento i passi tra la sua casa e quella del boss Badalamenti. Monica Zapelli, Claudio Fava e Marco Tullio Giordana, grazie a questo film, riportano alla luce una storia vera, oscurata da altri fatti politici: il giorno della morte di Peppino coincide con il ritrovamento del corpo di Aldo Moro. La scomparsa di Impastato non ha nessun rilievo nei mezzi di comunicazione. Che funzione ha questo film per la storia di Peppino e per i suoi familiari? E per le migliaia di giovani che rimangono affascinati dalla sua figura? Un premio ai Nastri d’Argento, quattro David di Donatello; il film è stato premiato al Festival di Venezia e ha ottenuto una candidatura al Golden Globes.
Lea
di Marco Tullio Giordana
con Vanessa Scalera, Linda Caridi, Alessio Praticò, Mauro Conte, Antonio Pannarella
Italia 2015. 95 min.
Il 24 novembre 2009, a Milano, una donna calabrese scompare, senza tracce, a soli 35 anni. A cercarla la figlia, non ancora maggiorenne. La storia di Lea e di Denise viene raccontata da Marco Tullio Giordana in questo film: una storia di coraggio. Lea, ex testimone di giustizia, anni prima aveva denunciato l’ex compagno, padre di sua figlia, ‘ndranghetista, per cercare di assicurare a Denise una vita onesta. Oggi Denise vive sotto protezione, con un’identità segreta. Un film delicato e forte allo stesso tempo, che ci racconta della crudeltà della ‘ndrangheta e della forza di chi, con convinzione, decide di opporsi alle sue regole.
Prima che la notte
di Daniele Vicari
con Fabrizio Gifuni, Selene Caramazza, Aurora Quattrocchi, Lorenza Indovina, Carlo Calderone
Italia, 2018. 120 min.
Pippo Fava. 1980. Catania. L’apertura di un giornale, una redazione composta per la maggior parte da giovani. Obiettivo: scrivere senza censure, soprattutto nei confronti della mafia. Curiosità, entusiasmo, impegno giovanile a contatto con sguardo acuto e intelligenza. Daniele Vicari ripercorre gli ultimi quattro anni della vita di un giornalista indomito, poliedrico, intrecciando il lavoro alla sua vita personale. E’ un grande privilegio entrare in questa storia così, nella storia di un maestro che ha saputo trasmettere a diversi ragazzi il desiderio di urlare forte la verità, anche dopo la sua morte, anche senza di lui.
La mafia uccide solo d’estate
di Piefrancesco Diliberto
con Cristiana Capotondi, Pif, Ginevra Antona, Alex Bisconti, Claudio Gioé, Ninni Bruschetta
Italia, 2013. 120 min.
Come può intrecciarsi la crescita di un bambino con alcuni dei fatti più salienti della storia della mafia siciliana? Palermo, 1969, Viale Lazio, viene concepito Arturo Giammaresi. Sempre in viale Lazio, lo stesso giorno, alla stessa ora, i mafiosi Provenzano, Bagarella, D’Agostino, Grado e Caruso uccidono il boss Cavataio, colpevole di aver scatenato la prima guerra di mafia. Attraverso lo sguardo innocente di un bambino che cresce e si interroga sul mondo, PIF ci porta indietro nel tempo, raccontando di come in Sicilia si consumava una delle più cruente guerre di mafia. “Ma cos’è la mafia?” si chiede Arturo. Non sono poche le figure che si affacciano in questo film, leggero e allo stesso tempo denso: gran parte della Storia degli ultimi decenni del nostro Paese entra a capolino nelle vicende di un bambino, poi giovane, curioso palermitano.
Alla luce del sole
di Roberto Faenza
con Luca Zingaretti, Alessia Goria, Corrado Fortuna, Giovanni Bozzolo, Francesco Forti
Italia, 2005. 90 min.
Brancaccio è un quartiere alle porte di Palermo. Sono i ragazzi e i bambini i protagonisti di questo film. Luca Zingaretti interpreta Don Pino Puglisi, un prete che dal 1990 al 1993 si impegna nel quartiere per togliere nuove forze alla criminalità organizzata, coinvolgendo i più giovani nelle attività del centro “Padre Nostro” che istituisce a Brancaccio. “Sono venuto qua ad aiutare la gente per bene a camminare a testa alta”, dice. Un film che ci mostra il potere e la forza dell’educazione e di cosa hanno bisogno, anche ora, le nostre periferie.