Francesca Laura Morvillo, coniugata Falcone (Palermo, 14 dicembre 1945 – Palermo, 23 maggio 1992), è stata un magistrato e accademica italiana, moglie del giudice antimafia Giovanni Falcone e, insieme a lui e tre uomini della scorta, uccisa da Cosa Nostra nella strage di Capaci. È l’unica magistrato donna assassinata in Italia. Francesca e Giovanni avevano già un matrimonio alle spalle, ma dopo essersi incontrati a casa di alcuni amici comuni i due si innamorano a prima vista. Un amico della coppia li descrive così: “Francesca era una donna eccezionale. La donna alla quale Giovanni sottoponeva i suoi provvedimenti più delicati. Ricordo di avere assistito a disaccordi tra i due su alcune ordinanze di rinvio a giudizio, e quando davo ragione a Giovanni, lei scuoteva la testa dolcemente e commentava: i due fidanzatini cinguettano all’unisono“. Ottenuto il divorzio dal precedente marito, nel 1986 Francesca e Giovanni si uniscono in matrimonio con rito civile. Francesca era lì perché voleva esserci. Lei, che avrebbe potuto lasciare Falcone già tre anni prima – nel 1989 – quando le forze dell’ordine sventano un primo tentativo di attentato ai danni del giudice, nella residenza estiva della coppia all’Addaura. In quella circostanza il marito le propone una separazione ufficiale, per metterla al sicuro. Ma Francesca rifiuta. Lei, che nel 1991 – quando da Palermo Falcone viene trasferito a Roma, al ministero di Grazia e Giustizia, con l’incarico di direttore generale degli affari penali – chiede un trasferimento negli uffici giudiziari della capitale “per mantenere l’unità del nucleo familiare”, come si legge in alcuni documenti raccolti dal Consiglio superiore della magistratura. Sempre lei, che non muore sul colpo quando l’auto viene scagliata in aria, ma diverse ore dopo – in un letto d’ospedale – non prima di aver posto ai medici una domanda rimasta celebre: “Dov’è Giovanni?”.

Eleonora C.

Liceo Calasanzio

2A

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