Ho trovato questa storia su internet. Parla di una ragazza, Graziella Campagna, che nel 1985 è stata brutalmente uccisa all’età di soli 17 anni. Lavorava in una lavanderia come stiratrice, conduceva una vita normale e lavorava per sostenere il mantenimento della sua famiglia, composta dai genitori e da 7 fratelli. La sera del 12 Dicembre 1985, mentre aspettava l’autobus che l’avrebbe riportata a casa, fu rapita e caricata su un’auto. Dopo pochi chilometri, si ritrovava lungo una strada sterrata e isolata. Fu trucidata con 5 colpi di fucile, che colpirono: il braccio, il volto e lo stomaco, ma fu definitivamente uccisa da un ultimo colpo alla testa. Il cadavere fu ritrovato dopo 2 giorni dalla polizia. Nessuno capì mai del tutto le motivazioni di quell’esecuzione così cruenta, solo successivamente si accertò che il motivo della sua uccisione fu che la ragazza, giorni prima, mentre si occupava di lavare le camicie sporche, aveva trovato l’agendina di un boss mafioso e che da quel momento era a conoscenza di tutti gli sporchi segreti che nessuno avrebbe dovuto sapere mai. Questa storia mi ha coinvolto per la brutalità e la freddezza con cui queste aggregazioni mafiose tolgono la vita a persone innocenti, semplicemente per tutelare le loro terribili azioni. La associo alla carta passato e presente, in quanto questa storia, nonostante sia accaduta più di 35 anni fa, racconta un fenomeno ancora molto presente ai giorni nostri. Ho scelto di inviarla perché mi ha particolarmente colpita e ritengo che tutti dovrebbero essere a conoscenza di fatti così gravi accaduti in una realtà così vicina alla nostra.
Samira L.
IIS Ovidio
3AS
Sulmona