Essendo il rap un genere musicale proveniente direttamente dalla strada, ed essendo nato come genere musicale di protesta sociale, non è raro incontrare riferimenti alle mafie,soprattutto da parte di artisti del Sud, come per esempio:
Kiave (Cosenza, 1981) che scrive :
“Informati, che ti costa?
‘Sta nazione è cosa mia, cosa tua, non è Cosa Nostra”
Qui invita a non farsi sopprimere dall’ ignoranza, insistendo come sia necessario per tutti noi ci interessarsi alle questioni interne e di come la conoscenza sia la migliore arma per sconfiggere la mafia.
“L’orgoglio dei miei che hanno detto di no al pizzo
Le fiamme nel negozio di mia madre a causa di quel no
Avevo dieci anni, se ci penso ancora mi paralizzo
Mentre piangevo gridai forte al cielo “Mi vendicherò””
Qui invece è una testimonianza diretta dei problemi mafiosi che affligono l’Italia, in questo caso il problema del Pizzo.
Johnny Marsiglia (Palermo, 1986) che scrive:
“Anni fa un tizio mi disse: “Tu non te ne accorgi ma i soldi e gli amici fanno il potere oggi”… eh sì”
Qui l’artista si riferisce chiaramente al sistema di potere della mafia basato su amicizie, conoscenze e denaro.
Nel video allegato Kiave parla invece del problema delle armi in Italia, e di come il commercio di quest’ultime sia fortemente comandato dalla mafia.
La carta che ho scelto è “Impegno / Indifferenza” perchè rappresenta bene, secondo me, come l’impegno alla mafia sia un problema che riguarda tutti, operai, dirigenti, e come in questo caso, anche i cantanti.
Luca
Liceo Serpieri
5I
Rimini
In questa canzone Kiave, rapper italiano originario di Cosenza, utilizza la propria musica per parlare di mafia. In particolare uno dei temi principali all’interno della canzone è quello della libertà e della schiavitù. Proprio per questo credo sia l’illustrazione più adatta. Kiave, infatti, afferma come lui sia un guerriero che combatte senza armi solamente per un ideale a differenza di tutte quelle persone che fanno di tutto per la fama e per il potere. Inoltre si paragona ad un soldato volontario a differenza di tutti quei soldati che svolgono i compiti finché sono pagati. Come le persone che entrano nel giro della mafia pensando di ottenere dei vantaggi ma che alla fine si ritrovano in una realtà da cui non possono uscire diventando quindi delle pedine mosse dai capi mafia.