Quattro anni di reclusione. È questa la condanna che pende sulla testa di Enes Kanter, pivot ventiseienne dei Boston Celtics e migliore giocatore turco. Quattro anni per avere insultato su Twitter il capo dello Stato Recep Tayyip Erdogan, definendolo, «l’Hitler del nostro secolo». Per questo è bandito dalla Nazionale ed Erdogan vuole la sua testa, per questo Enes ha definito l’ex Ct della Turchia, Ergin Ataman, «un lacchè e un incapace senza onore». E non è il primo caso di uno sportivo in conflitto con il presidente turco, che negli ultimi anni ha inasprito i rapporti con i suoi oppositori. I problemi non sono solo per Enes. Dei tifosi turchi cui aveva regalato le sue scarpette sono stati perquisiti e arrestati, così come è stato imprigionato un ragazzo che sui social l’aveva votato per l’All-Star Game dell’NBA, mentre un dentista di Istanbul che aveva una sua foto in studio è sotto carcerazione preventiva insieme con la moglie. E la famiglia? La polizia ha fatto irruzione nella casa di Kadiköy, quartiere cool che guarda il Bosforo dal lato asiatico di Istanbul, perquisendola e requisendo tutti gli apparecchi elettronici, dai cellulari ai computer, tanto che Enes non può scambiarsi nemmeno un sms con la madre.

Francesco B.

Liceo Calasanzio

2A

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