L’animazione è sicuramente un qualcosa che ha accompagnato ognuno di noi durante l’infanzia, per cui molte persone, dopo averla abbandonata a una certa età, la reputano “infantile” o “stupida”, senza considerare opere di questo genere. Nel mio caso ho continuato a seguirla, sia americana sia, piú avanti nella mia vita, giapponese (nel suo caso i cartoni sono chiamati “anime”), di cui fa parte anche questa serie: 91 Days, di cui ho inviato solo il trailer in Giapponese, non trovandolo sottotitolato in Italiano o Inglese. Mi sono imbattuta in questo anime su Crunchyroll (un sito legale a pagamento di streaming) mentre cercavo qualcosa di nuovo da guardare. La storia di “91 Days” si svolge nel 1921, in pieno Proibizionismo, negli Stati Uniti, a Lawless (città immaginaria), Illois, dove sembra che la criminalità organizzata possa agire a cielo aperto: qui vive Angelo Ragusa con tutta la sua famiglia. Il padre di Angelo entra in contatto con la Famiglia Vanetti, la Mafia locale, e ben presto Angelo vedrà morire davanti ai suoi occhi tutta la sua famiglia, compreso il suo fratellino, Luce, per mano degli stessi Vanetti. Angelo riuscirà a nascondersi, fuggire e rifugiarsi in un piccolo villaggio vicino, cambiando nome e riuscendo a sopravvivere solo grazie a piccoli furti. 7 anni dopo riceve una lettera da quello che sembra essere un caro amico del padre, che lo incita a cercare vendetta, indicando anche i nomi dei diretti responsabili dell’assassinio della sua famiglia. Questa storia sul dolore di questo ragazzo e la sua sete di vendetta, come era facile intuire, è piena di riferimenti alla mafia reale, crudele e spietata, anche se in questo caso alcune volte i combattimenti sono abbastanza romanzati. Questa trasposizione della mafia, a mio parere abbastanza accurata, anche se appunto in questa città agisce “a cielo aperto”, a differenza del mondo reale, è la principale ragione per cui ho scelto di inviare questo contenuto. Assocerei a tutta la serie la carta “Ridere/Piangere”, proprio perchè essa gira intorno al dolore di Angelo, a cui la criminalità organizzata ha tolto ogni cosa e alla felicità della Mafia di essere riuscita a portare di nuovo tutto a proprio favore.

Sofia P.

Liceo Calasanzio

V Ginnasio

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