Peppino Impastato, giornalista e attivista italiano degli anni ’70, fu assassinato il 9 Maggio 1978, all’età di 30 anni, dalla criminalità organizzata per delle sue denunce contro le attività di Cosa Nostra. La sua personalità, il suo coraggio e i suoi ideali sono la testimonianza di come anche la paura si può combattere se si ha la forza di farlo. I suoi pensieri e la sua personalità si protraggono ancora oggi nelle sue poesie, una delle quali, la mia preferita, ho allegato a questo commento.
Ho collegato questa poesia alla carta Forza-Debolezza perché Peppino, un ragazzo di appena 30 anni, ha avuto il coraggio, la forza e la determinazione di mettersi contro a coloro che, da decenni, avevano fatto del suo Paese, del nostro Paese, una Nazione corrotta ed insicura.
Ecco la poesia che ho scelto.

E venne da noi un adolescente
dagli occhi trasparenti
e dalle labbra carnose,
alla nostra giovinezza
consunta nel paese e nei bordelli.
Non disse una sola parola
nè fece gesto alcuno:
questo suo silenzio
e questa sua immobilità
hanno aperto una ferita mortale
nella nostra consunta giovinezza.
Nessuno ci vendicherà:
la nostra pena non ha testimoni.

Leonardo

Liceo Calasanzio

2B

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