Assisi

Cercavo qualcosa che mi colpisse e che mi segnasse nel profondo e questa storia l’ha fatto. La storia di una semplice ragazza come tutte le altre a cui le è stata interrotta la vita solo perché il suo cuore l’aveva portata ad innamorarsi di un ragazzo sbagliato.

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Giorni fa ho visto al telegiornale un servizio che parlava di alcuni campi di ulivi appartenenti a boss mafiosi rimasti inutilizzati per diverso tempo, e che sono ora stati confiscati; una scuola locale ha chiesto e ottenuto il permesso di rimettere in funzione questi campi, e con l’aiuto degli studenti ora si è ricominciato a produrre olio.

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“Chiara contro la mafia”

In questo frammento di video, Chiara racconta ad Italia’s Got Talent la storia di una vittima di mafia: Peppino Impastato. Secondo noi, attraverso la recitazione, questa ragazza ha ispirato la popolazione italiana, coetanei e non ad essere più curiosi riguardo a ciò che la mafia ha fatto e continua a fare.

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La bellezza in mano ai criminali: il degrado

Per prosperare, la mafia ha bisogno di oscurità, del brutto che diventa costume di vita e, non a caso, alligna nelle aree dove più forti sono l’alienazione, la disgregazione, il disagio. La bellezza è fattore di sviluppo, dove è invece il sottosviluppo l’humus su cui la mafia può costruire le sue fortune.

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Cose Nostre – Malavita

Essere mafioso non è un qualcosa che puoi cambiare rapidamente. Ciò che ha ti ha reso violento, aggressivo, oppressivo, superbo e corrotto non ti lascia fuggire così facilmente.

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Progetto Libera Assisi

E’ tempo di dare spazio alla voce dei giovani. Oggi noi siamo i portatori di tutti quei silenzi che devono essere urlati.

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100 passi

Abbiamo scelto questa carta per questo video, perchè l’indifferenza l’abbiamo trovato al inizio del video vedendo il fratello di Peppino, Giovanni, che anche se consapevole di abitare vicino a un mafioso, fa finta di niente; anche se questa indifferenza nasce dalla paura.

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In questo articolo di Martina Furlan, trovato su Antimafia Duemila, è possibile capire cosa sta succedendo negli Stati Uniti e chissà in quali altri Paesi. Si tratta di una nuova moda chiamata “kinky” : concepire un figlio per abortire; unicamente per fini commerciali, vendendo gli organi.

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