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Questa è una delle foto scattate da Letizia Battaglia ed esposte ad una sua mostra a Roma. L’immagine raffigura un manifesto degli anni settanta su cui viene chiarito il fatto che ad uccidere Peppino Impastato, un giornalista noto per aver denunciato le azioni di Cosa Nostra, non fu un attentato terroristico, ma il responsabile dell’accaduto ha un nome: Mafia.

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Sì. La mafia, quel male che rappresentava il sud e spesso viene associata alla Sicilia o alla Calabria, in realtà sta invadendo il nord anche se non allo stesso modo. Se al sud è rappresentata da omicidi e pizzo, al nord è la mafia degli appalti truccati, delle tangenti, commercio dei rifiuti e addirittura dei biglietti dello stadio. Quella dei giorni nostri è una mafia meno famosa, meno sanguinaria ma che comunque fattura il triplo di prima ed è sempre più potente.

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Nella prima immagine possiamo vedere la PAURA, paura che tutte le persone hanno di “parlare” ovvero di cercare in qualche modo di cambiare la situazione, questo concetto viene definito più comunemente omertà. Nella seconda immagine possiamo vedere il CORAGGIO; rappresentato da un uomo, Peppino Impastato, che fece la differenza non stando zitto, sottomettendosi come molte altre persone ma parlando, fondò addiruttura una radio (radio aut) che ebbe molto successo e che lo aiutò molto durante la sua lotta contro la mafia. Purtroppo il giovane uomo venne ucciso proprio da coloro che stava combattendo.

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Il seguente articolo tratta dei famigliari della mafia. Esso fa riferimento a 108 bambini vittime di mafia e anche al non condannare giustamente i mafiosi; si fa infatti riferimento alle madri e alle mogli che sono rimaste senza figlio o senza marito.

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Se già il grande storiografo Polibio nel II secolo a.C. aveva individuato nella corruzione di costumi e valori la degenerazione di un popolo, come è possibile che ben 23 secoli dopo non si sia ancora riusciti a dar vita ad un mondo “sano” e che urli la verità dei fatti che conosce?!?

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Ho trovato questo video su YouTube mentre ascoltavo alcune delle più famose parodie delle canzoni italiane. L’autore è Dodo, un famoso attore e comico romano che ha creato diverse parodie sullo Stato italiano e sulla mafia. Questa è costruita sulle note della canzone Mamma Mia degli Abba e parla della mafia in generale. Per questo video e per un altro, nel quale denunciava il fastoso funerale di un mafioso a Roma, nel 2015 ha ricevuto delle minacce dal clan dei Casamonica.

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Questo video l’ho trovato dopo una ricerca sull’avvenimento a Capaci, avvenuto nel 1992. Il contenuto illustra le immagini poco dopo l’attentato avvenuto nel tardo pomeriggio, durante uno speciale del TG1, che mostra l’autostrada distrutta dalla dinamite che la Mafia aveva piazzato in precedenza. In questo attentato hanno perso la vita il giudice Giovanni Falcone, i suoi uomini della scorta e anche molti civili sono stati feriti.

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Italian Leaks è una serie di episodi pubblicati e redatti da Fanpage che, parlano e descrivono, intervistando anche dei testimoni, alcuni dei più importanti eventi e conflitti della mafia. Ho scelto di pubblicare questa serie di episodi, perché non è il classico documentario che trovi per caso su YouTube, ma è fatto molto bene. Ogni episodio racconta, come già detto, di alcuni dei più importanti e significativi fatti della mafia.

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Esistono tantissimi videogiochi adesso che sono incentrati sul tema della mafia, non proprio adatti a ragazzini. Uno dei più famosi e la serie del videogioco “Mafia”, soprattutto “Mafia 3”. Quest’ultimo parla addirittura di un ragazzo dell’età di 18-20 anni circa che a causa di numerosi debiti viene coinvolto in ambienti mafiosi: inizia ad uccidere e a compiere atti non proprio adatti ad un ragazzo della sua età.

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Nel processo “Black Monkey” cade l’accusa, questo porta a una riduzione delle condanne dei 23 imputati, tra cui quella di Nicola Femia, capo dell’organizzazione, da 26 anni e 10 mesi a 16 anni.

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Questa serie tv chiamata Peaky Blinders parla della criminalità locale, riguardanti le scommesse illegali e il mercato nero della città di Birmingham, dopo la prima guerra mondiale.

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Quattro anni di reclusione. È questa la condanna che pende sulla testa di Enes Kanter, pivot ventiseienne dei Boston Celtics e migliore giocatore turco. Quattro anni per avere insultato su Twitter il capo dello Stato Recep Tayyip Erdogan, definendolo, «l’Hitler del nostro secolo». Per questo è bandito dalla Nazionale ed Erdogan vuole la sua testa, per questo Enes ha definito l’ex Ct della Turchia, Ergin Ataman, «un lacchè e un incapace senza onore».

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La foto allegata è stata scattata sul luogo dell’attentato al magistrato antimafia Giovanni Falcone sull’autostrada A29. Credo che il contenuto scelto possa rappresentare molto bene fino a dove la mafia si spinga per fermare il percorso della giustizia: durante l’attentato morirono quattro persone oltre al magistrato e vi furono 23 feriti.

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Ho scelto questo contenuto poiché sono appassionato al gioco del calcio e di conseguenza mi son voluto informare sulla presenza della mafia nel calcio, scoprendo cose che fin’ora non sapevo.

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Ci sono molti videogiochi che trattano il tema della mafia, il più famoso è senza dubbio Grand theft auto. Il gioco mi ha interessato perchè mostra molti aspetti, anche violenti, che caratterizzano la mafia inseriti in una narrazione riservata a un pubblico abbastanza maturo.

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Questa foto manda un messaggio molto importante, “il silenzio è mafia”.
Far finta di non sapere non è sempre una scelta intelligente, spargere la voce e far conoscere certi fenomeni può aiutare tantissimo altra gente, anche se alcuni non ne sentono i cambiamenti.

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