Ridere/piangere

Tale contenuto è stato trovato cercando nel web satire legate alla mafia ed è sembrata la vignetta, fra quelle trovate, più significativa. E’ rappresentata quella che potrebbe sembrare una semplice città, eppure se si presta attenzione ai nomi dei vari negozi, niente appare come prima. La mafia vuole un mondo in cui l’illegalità sia la norma, lo fa con mezzi spaventosi, minacciando i business, e con le proprie regole. La cosa peggiore, appunto, sarebbe un mondo in cui tutto ciò è la norma, un mondo governato dall’illegalità, un mondo in cui anche semplicemente vivere la propria vita in tranquillità è impossibile, perché lo Stato stesso è tuo nemico e tu il suo.

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L’immagine che ho scelto riguarda un film di Checco Zalone dove lui va dai mafiosi a ritirare gli animali che detengono illegalmente.

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La leggenda di Al John e Jack

Ho scelto questo video perchè lo spezzone, come tutto il film di Aldo Giovanni e Giacomo, tratta in maniera ironica e divertente la mafia, rendendo l’argomento accessibile a tutti. I tre comici citano delle regole che i mafiosi devono seguire e compiono un atto che capita spesso in queste situazioni; l’omicidio di un uomo.

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Angelica e sua mamma erano scomparse in una notte di marzo del 1991. Sembravano essere sparite nel nulla. Invece, dei meschini mafiosi, Luigi De Matteis e Biagio Toma, le avevano barbaramente uccise. L’esecuzione si svolse nella campagna di Matino.

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Saper ridere con intelletto

Ho visto questo film alla TV e sono andata a cercare il trailer su you tube. E’ un film-commedia di Ficarra e Picone. Loro vestono i panni di due cugini che, a causa dei litigi dei loro genitori, si sono persi per qualche anno.

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La mafia a Catania

La polizia di Catania smantella la più importante piazza di spaccio di cosa nostra a Catania. Utilizzavano un bambino di sei anni per spacciare!

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Pubblicità sulla mafia

Ho ricercato una vecchia pubblicità della redbull che ci è stata mostrata durante l’incontro svolto a scuola. Ho cercato di nuovo questa pubblicità perché mi ha colpito particolarmente per come viene rappresentata la mafia.

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Mauro Rostagno

Mauro Rostagno nacque a Torino il 6 marzo 1942 da due genitori dipendenti della Fiat. Il suo sogno era quello di fare il giornalista allora ritornò in Italia però venne costretto ad emigrare. Diventò giornalista e i suoi telegiornali parlavano della mafia. Parlava in modo ironico di Cosa nostra.

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L’animazione e la mafia: “91 Days”

Mi sono imbattuta in questo anime su Crunchyroll (un sito legale a pagamento di streaming) mentre cercavo qualcosa di nuovo da guardare. La storia di “91 Days” si svolge nel 1921, in pieno Proibizionismo, negli Stati Uniti, a Lawless (città immaginaria), Illois, dove sembra che la criminalità organizzata possa agire a cielo aperto: qui vive Angelo Ragusa con tutta la sua famiglia.

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In questa intervista riguardante la mafia, di Stefania Petyx, Striscia la Notizia, si parla di una canzone neomelodica, che è stata censurata addirittura da un consigliere di circoscrizione, intitolata “Zio Franco”, stando alla canzone, tutto il quartiere lo rimpiange. Ma Zio Franco (Franco Inzerillo) era un mafioso e trafficante di droghe.

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Roberto Lipari, Paolo Borsellino

Oggi siamo meno indifferenti su temi come la mafia, grazie anche al lavoro di persone come Roberto Lipari che riescono a trasformare una storia importante e delicata in un racconto leggero capace però di colpire nel segno è far riflettere. Un racconto che grazie agli oggetti che ha utilizzato riesce a far coincidere il passato e il presente.

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Ho trovato quest’immagine, che raffigura un bozzetto per un carro del Carnevale di Viareggio. Mi ha fatto riflettere molto, perchè in essa troviamo la scritta “LA MAFIA NON ESISTE”, con un mafioso che è raffigurato come un burattino di legno, ed infatti gli si è allungato il naso, proprio come a Pinocchio, perchè dice una grossa bugia. Ai piedi del mafioso ci sono un sacco di riferimenti alle tante stragi di mafia purtroppo accadute.

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