La musica: strumento per fermare o diffondere la mafia

3 Gennaio 2021

Mi piace molto ascoltare la musica di ogni genere e mi ha colpito scoprire che la mafia utilizza anche questo strumento così diffuso per diffondere i propri principi. Questo mi ha mosso in una ricerca personale su questo argomento perché io in realtà avevo invece ascoltato brani musicali contro la mafia.
La musica è vicina ai giovani e quindi facilmente raggiungibili da questo mezzo per essere influenzati.
Ho iniziato a raccogliere autori e testi di canzoni che si pongono l’obiettivo di sensibilizzare i giovani su questo grave problema raccontando in note la vita di persone che si sono giocate contro la mafia già a partire dagli anni ’90 quando Franco Battiato scriveva “Povera Patria”.
Anche oggi cantanti a noi famigliari come per esempio Jovanotti e Fabrizio Moro si fanno porta voci della necessità di fermare il dilagare della mafia.
Ho cercato e ascoltato il testo della canzone di Fabrizio Moro “Pensa”.

L’invito è quello alla riflessione e alla sensibilizzazione contro la mafia. Il focus è sempre sull’ambientazione italiana, in particolare siciliana. Viene cantato il paradosso che lega la bellezza italiana alla sua rovina dovuta alla corruzione.
Richiama la nostra attenzione su “uomini che hanno scritto pagine, appunti di una vita dal valore inestimabile, insostituibili perché hanno denunciato il più corrotto dei sistemi, troppo spesso ignorato”, veri e propri eroi che hanno combattuto con tutte le forze per smascherare e demolire i sistemi corrotti, “uomini o angeli mandati sulla Terra per combattere una guerra”, eroi che combattono in prima linea per fermare violenza e criminalità organizzata.
“ E’ nostra la libertà di dire che gli occhi sono fatti per guardare, la bocca per parlare, le orecchie ascoltano”. La libertà di pensiero e di espressione, la cultura, la memoria del passato e un’adeguata informazione sono i requisiti migliori per combattere la criminalità e costruire una società libera.
Nel ritornello richiama ciascuno a pensare prima di agire, a riflettere, a non farsi condizionare e a non giudicare a priori.
L’obiettivo della mafia è proprio quello di negare la facoltà di pensare ma obbliga ad agire secondo i principi della mafia stessa, imponendo l’omertà che soffoca ogni pensiero. E’ dura la voce di Moro quando canta questo ritornello come a svegliare la ragione di ciascuno
L’ideale di giustizia è ancora lontano dall’essere raggiunto; però, i passi compiuti da questi uomini sono determinanti nella strada che separa l’umanità da questo traguardo. Penso ai giudici Falcone e Borsellino, a don Pino Puglisi. Una società priva di giustizia non è una società libera; l’interesse personale deve necessariamente incontrare un limite in regole uguali per tutti che diano ad ognuno la possibilità di vivere liberamente, senza contrastare o sopraffare gli altri.
Non c’è speranza, senza speranza di giustizia. E in un mondo di ingiustizie, la speranza rischia di diventare un bene alla portata di pochi. Per questo motivo, esponenti del mondo della musica e don Luigi Ciotti, fondatore di “Libera” si sono uniti per dar vita a un progetto il cui obiettivo è quello di sensibilizzare il popolo italiano nella lotta contro l’illegalità, la corruzione, la criminalità e, più in generale, i comportamenti mafiosi. Parlarne è fondamentale perché, “la mafia uccide e il silenzio pure”.

Musica contro le mafie è una associazione della rete di Libera che da anni, attraverso la musica e i musicisti, porta avanti un impegno “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta.
La mia ricerca è proseguita cercando testi che invece evocano tra i giovani il desiderio di immedesimarsi nei boss mafiosi. Ho trovato testi cantati in dialetti locali e ho pensato a questo linguaggio per raggiungere la povertà culturale che a volte è di chi abbandono precocemente la scuola come spesso succede nei quartieri più difficili.
Usano video di persone comuni e luoghi poco curati per illudere le persone che tutti possono raggiungere facilmente la ricchezza.
In particolare ho guardato e ascoltato “La musica della mafia” che è una trilogia di cd musicali dove vengono narrate storie, detti, abitudini, riti e tutto ciò che riguarda l’onorata società meglio conosciuta come la ‘ndrangheta (Mafia calabrese).
Il cofanetto di cd ha incluso un libretto con i testi in dialetto calabrese e traduzione in tedesco e inglese e di foto di tatuaggi e carcerati scattate dal giornalista Francesco Sbano (autore anche del film Uomini d’onore).
L’uscita di questo ebbe un notevole rilievo internazionale da giornali e tv e fece anche molto discutere per il contenuto delle canzoni e l’elogio di valori mafiosi.
Ho cercato testi di queste raccolte ma la maggior parte non era disponibile.
Quello che ho capito attraverso questa ricerca è che la musica è un grande strumento di comunicazione perché raggiungere tutti, anche i più giovani.
Sempre più cantanti famosi mettono a disposizione la loro fama per farsi testimoni e per sensibilizzare i loro fan su questo argomento che sempre più chiama ad essere capaci di dire no, ad opporsi.
Ho letto che i proventi di canzoni, eventi vari vanno a sostegno di progetti educativi rivolti ai giovani per cambiare la mentalità partendo proprio da loro.
Ho capito anche che la mafia sa stare al passo con i tempi, adeguando le sue pressioni ai nuovi strumenti tecnologici come social per far giungere la propria voce a molti.


Benjamin

Lecco

IIS MEDARDO ROSSO

3D

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