Le mafie rispettano un codice d'onore?

La domanda che guida questo incontro si intreccia con tante storie, che toccano donne, giovani, famiglie e comunità all’interno delle quali si compiono scelte che segnano per sempre. Quale è il ruolo delle donne nel sistema mafioso? Cosa accade di generazione in generazione e cosa comporta per una ragazza, per un ragazzo scegliere una “strada differente”? Quali percorsi di supporto sono offerti a chi ha scelto di denunciare e di cambiare vita? Come entrano le mafie nelle relazioni affettive e perché uccidono? Sono cambiati nel tempo i codici di comportamento delle mafie?

Queste sono alcune delle domande che le formatrici di Cinemovel utilizzano in aula per presentare i diversi argomenti e avvicinare le studentesse alla ricerca.


Per ogni ricerca è importante scegliere le fonti e le parole chiave più vicine al nostro obiettivo. Oltre a quanto introdotto durante il laboratorio in presenza, riportiamo un elenco integrativo che può essere di stimolo alle studentesse.

Fonti suggerite: YouTube, IrpiMedia, Fanpage, Raiplay, Corriere, Irpimedia, Teche Rai, Tik Tok, La via libera, Repubblica, Fatto Quotidiano, vivi.libera.it.

Parole chiave suggerite: donne, generazioni, famiglie, sangue, omicidio, bambini, lupara bianca, testimone di giustizia, collaboratore di giustizia, giustizia, verità, indagini, vittime di mafia, Paola Di Nicola Travaglini, Roberto Saviano, Sandro Ruotolo, Blu notte, 21 marzo.

Cosa devono fare le studentesse: Individuare un sottotema e, partendo da un minimo di 3 parole chiave, cercare un video da inviare sulla piattaforma accompagnato da un testo descrittivo. Il testo di accompagnamento è fondamentale. Le studentesse sono libere di scrivere quello che vogliono attraverso un testo argomentativo e discorsivo. Uno stimolo alla realizzazione del testo può arrivare da queste domande.

A partire dalla ricerca che avete realizzato, potete scrivere il vostro testo di accompagnamento.


SUL VIDEO

  • Di cosa parla il video?
  • Perché ho scelto questo contenuto multimediale, cosa mi ha incuriosito?
  • Cosa trovi interessante in questo video?
  • Come lo associo al sottotema individuato?
  • Come risponde alla domanda “Le mafie comunicano”?

SULLA RICERCA

  • Quali parole chiave ho usato?
  • Quali siti o fonti ho consultato?
  • È stato difficile trovarlo?

SUL FUTURO

  • Perchè è utile vederlo?
  • A chi lo consiglio?
  • Cosa mi è rimasto impresso
    del video?
  • Mi ha acceso un interesse che voglio approfondire?

Ricordate, non rispondete per punti, ma con un testo che rispecchi il vostro pensiero!


Ecco alcune risorse per esplorare, anche in autonomia, le tematiche proposte durante l’incontro.

Qual è il ruolo delle donne nel sistema mafioso?
8.39-13.01 (racconto della sua vita in Calabria)
18.46-21.06 (racconto dell’ingresso nel sistema di protezione)

Di questo video mi ha innanzitutto colpito un'immagine, quella della nuvoletta disegnata che copre in ogni momento il volto e il corpo di Maria Stefanelli, originaria di Oppido Mamertina, figlia e poi moglie di potenti boss della ‘ndrangheta.
Penso che renda, in un'immagine, la durezza di una vita sotto protezione.. è come se ti cancellasse, come se non potessi mostrarti mai, fossi sempre oscurata da una nuvola.
Ho trovato anche molto interessante la scelta che IrpiMedia, la testata di giornalismo investigativo che ha realizzato questa inchiesta, di proporre a Maria di "tornare" nei luoghi della sua vita attraverso un visore, attraverso cui, seppur virtualmente, ha avuto la possibilità di tornare a vedere la sua casa, e i posti in cui non è mai più potuta tornare.

La storia di Maria ricalca quelle di tante altre. Storie di oppressione, violenza, mancanza di libertà. Perché le donne all'interno dei sistemi mafiosi sono costrette a un ruolo subalterno, non gli è concesso di scegliere per se stesse, di autodeterminarsi.
Dopo averlo visto, mi piacerebbe approfondire il discorso dei ruoli di genere all'interno delle mafie.


La catena dei codici culturali delle mafie si può interrompere da generazione a generazione?
In questo video, durante una manifestazione a Napoli anticamorra, un ragazzo viene intervistato: racconta di essere figlio di una famiglia camorrista.
Le sue parole mi hanno colpito molto perché lui dice che vuole bene alla sua famiglia ma non la stima. Ciò che dice e il modo in cui lo dice mi ha fatto riflettere molto perché se onore è sinonimo di dignità, qui il ragazzo dice che lui non può stimare qualcuno che fa male ad altri, che fa male ai propri figli.

Conoscevo già questo video, ricordo di averlo visto in televisione.
L’ho trovato cercando “manifestazione” “anticamorra” “figlio” su google.
Mi piacerebbe sapere se ci sono anche altre storie di figli che hanno deciso di scegliere una vita differente da quella della propria famiglia.


Vittime, storie di familiari
Questo video è frutto del lavoro di Vivi, progetto di Libera dedicato al lavoro di cura e raccolta dei racconti dei familiari di vittime innocenti, e racconta la storia e la vita di Dodò racconta dai genitori. Una storia forte, dove la vittima è un giovanissimo ragazzo, raggiunto dai colpi di proiettile mentre giocava una partita di calcio con gli amici. Quell’agguato faceva parte di una spedizione punitiva e i killer non si fecero scrupoli a sparare in un contesto pieno di persone completamente estranee alle vicende e di tanti bambini.


Percorsi di supporto ai familiari, storie di chi ha denunciato - Liberi di scegliere
Ho scelto questo video perché cerca di raccontare un percorso a mio avviso molto importante intrapreso da Libera, dai tribunali, ma soprattutto dalle donne e dai figli di mafia che decidono di voler provare a vivere un nuova vita, una vita diversa. Il fascino che le mafie cercano di esercitare sulla società inizia a vacillare anche all’interno delle stesse famiglie che sempre di più riconoscono che vivere di mafia ha come conseguenze solo morte e violenza, non c’è altro. La paura che per anni ha fermato ogni tentativo di ribellione si scontra con una rete fatta di associazioni, istituzioni e leggi che provano a proteggere e dare strumenti per allontanarsi e rimanere al sicuro.

Il video cerca di dare voce ad alcune persone per cercare di porre l’ascoltatore nella condizione di immedesimarsi e riuscire a capire le motivazioni delle loro scelte, ma anche delle loro paure. Liberi di scegliere rappresenta uno strumento importante per decine di persone per provare a riscrivere la propria vita, ma rappresenta anche un danno importante per le mafie come immagine interna ed esterna. Le mafie non possono accettare che le donne e i figli che sono considerate simil-proprietà possano scegliere di andare via, di cambiare vita, di allontanarsi. La storia di Lea Garofalo è emblematica a riguardo.


I mafiosi di una volta erano uomini d’onore, non come quelli di oggi
“Loro non avevano regole, non come noi” Questo è il motivo della mia scelta.

Carmine Schiavone cerca così di differenziarsi da quelle famiglie ed organizzazioni che hanno ucciso dei bambini.

La retorica delle regole viene utilizzata per allontanarsi, per prendere le distanze da quelle definizioni che possono intaccare l’immagine di un'organizzazione che è accanto agli ultimi


Guerre di mafia e codice d’onore
25.18 - 27.26 (gli affari cambiano le regole)

Quando si parla del codice d’onore della mafia si fa spesso riferimento al rispetto delle gerarchie. Io non credo che le mafie rispettino un codice d’onore, come non rispettano le loro stesse gerarchie.
Dopo tante ricerche legate alla cronaca ho trovato questa puntata di una trasmissione molto interessante, Blu notte. Ricostruendo la storia della ‘ndrangheta si può vedere quanto spesso la mafia abbia tradito quelli che dovrebbero essere i suoi valori.

E’ un video lungo ma davvero molto interessante. L’ho trovato utilizzando le parole “guerra”, “mafia”, “onore” e lo consiglio a chi come me vuole capire qualcosa in più sulla storia di una delle mafie più potenti al mondo.


In che modo le mafie intervengono nelle relazioni affettive?
30.31 - 34.00

In questo video la mamma di Santo Panzarella, Angela Donato, racconta la sua storia e la storia del figlio Santo, che era l'amante della moglie di un boss.
La cosa che mi ha colpito è che Angela nel suo racconto parla spesso delle regole della ‘ndrangheta e dice che "l'onore si lava con il sangue". Il figlio scompare, ma lei sa che è stato ucciso e chiede ai presunti assassini del figlio chiede di riavere il corpo di suo figlio.
Trovo questo racconto molto triste, perché Angela mi sembra molto delusa: sa come funzionano le cose e sa che non si può fare altrimenti.

A me questa sua disillusione non convince però, durante tutta l’intervista, lei prova a convincere il figlio a non fare ciò che lui sente e vuole fare, gli dice che non deve continuare la relazione che ha cominciato, pur di “proteggerlo”. Addirittura dice che si è pentita di non aver strozzato la donna con cui il figlio si frequentava.
Mi chiedo se davvero queste regole non possano cambiare mai e se le vite delle persone debbano davvero piegarsi al “volere della ‘ndrangheta”. Io spero di no.


Quei bravi ragazzi
Quello proposto è un estratto dell’iconico film “Quei bravi ragazzi”di Martin Scorsese. In questa scena, una delle più celebri nella storia del cinema, Tommy De Vito (interpretato da Joe Pesci) sta per entrare a far parte di una famiglia mafiosa. In realtà si tratta di una messinscena con la quale, alcuni esponenti di una cosca, attirano Tommy per poterlo assassinare. L’estratto mostra dettagliatamente come la mafia e le criminalità organizzate tentino di ostentare l’utilizzo di un codice d’onore il quale solo raramente viene rispettato. Ad emergere nel capolavoro di Scorsese è proprio l’atteggiamento dei mafiosi i quali ufficiosamente sembrano mostrare un profondo rigore nel rispettare le loro regole (da notare l’intransigenza con la quale i membri delle cosche autorizzino solo agli uomini di origine italiana ad essere ammessi nelle loro famiglie). In realtà l’unica legge valida è fare il proprio interesse perché se appartieni ad una famiglia “significa che nessuno ti può fregare e significa pure che tu puoi fregare chi ti pare purché non si tratti di un affiliato. E’ come se fosse la licenza di rubare; è la licenza di fare qualsiasi cosa”. Ho trovato questo video cercando “onore”, “mafia” “film” “tradimento” e consiglio tutti i film di Scorsese a chi vuole approfondire la conoscenza della mafia italo-americana.


È possibile un’emancipazione delle donne dentro le mafie?
Questo video mostra l'arresto di Maria Angela di Trapani, moglie di Salvino Madonia, e importante boss della mafia di San Lorenzo.
A raccontarci il suo ruolo all'interno del mandamento è Attilio Bolzoni, giornalista che a lungo si è occupato di antimafia. Maria Angela ha avuto un ruolo di spicco, seppur non sia mai stata capo-mandamento, all'interno dell'organizzazione. Bolzoni la descrive come un’importante consigliera, con un ruolo attivo e dinamico.

Ho trovato questo video, scrivendo "donne, boss, mafie", insieme a tanti altri che mostravano arresti di donne parte delle organizzazioni mafiose.
Questi video mi hanno fatto venire in mente un termine che Ombretta Ingrascì, autrice che ha studiato il ruolo della donna nei sistemi mafiosi, utilizza spesso: pseudo emancipazione.
Le donne boss hanno in effetti scalato la gerarchia delle proprie organizzazioni, ma siamo sicuri che sia un percorso di emancipazione? Cosa significa emanciparsi nelle e dalle organizzazioni mafiose?


Perché uccidono?
12.15 - 12.59 (se si ammazzano i figli dei mafiosi)

In questo video un giornalista italiano, Enzo Biagi, intervista Tommaso Buscetta un famoso mafioso che collaborò con Falcone e Borsellino. Buscetta non si è pentito, ma dice che la nuova mafia, quella di Riina non rispetta più un codice d’onore.
Io credo che anche Buscetta menta, che provi a difendere i valori di una mafia antica che comunque anche in passato uccideva donne, bambini senza rispettare le sue stesse regole.
Il video però è molto interessante, è un’intervista piena di spunti per chi volesse approfondire questo aspetto della mafia, come cambia e come si trasforma.