La storia di Francesca inizia nel latifondo, in quel sistema feudale che esisteva in Sicilia da secoli e per il quale prevedeva che una famiglia aristocratica possedesse la quasi totalità delle terre coltivabili. Le stesse terre che venivano lavorate da contadini e braccianti sfruttati a cui veniva lasciata una minima parte di raccolto.
Questa condizione di sfruttamento persisteva ancora in quasi tutta l’isola negli anni ’50 del 1900, nonostante fosse stata varata la tanto attesa riforma agraria che limitava la quantità di ettari che era possibile possedere. Anche a Sciara – piccolo villaggio in provincia di Palermo – negli stessi anni i lavoratori agricoli e i braccianti vivevano in una omologa situazione di privazione dei diritti, povertà e analfabetismo.
Fu Salvatore Carnevale il primo in quei territori dal 1951 ad iniziare una battaglia per i diritti dei lavoratori, a fondare la sezione del Partito Socialista nel paese e organizzare la Camera del Lavoro. Ben presto il giovane divenne una figura molto scomoda perché era un ottimo capo contadino ed era riuscito a creare un gruppo di lavoratori pronti a combattere per i propri diritti riuscendo persino a raggiungere risultati impensati, come la spartizione dei raccolti secondo legge e la giornata lavorativa degli operai ad otto ore e non a undici, come invece erano costretti a fare.
Tutta questa intraprendenza stava diventando una seria minaccia per gli interessi mafiosi e infatti dopo numerose intimidazioni e anche ricche offerte per tentare di farlo desistere dal suo ruolo, Salvatore viene ucciso con tre colpi di pistola il 16 maggio 1955 all’età di 31 anni, mentre sta andando al lavoro.
Proprio per questo è stata scelta la carta dell’oppressione e dei diritti perchè ogni persona dovrebbe avere il diritto di istruirsi, lavorare ed essere retribuito in modo adeguato.

Emilio

ITIS M.M.Milano

5G

Polistena