Oppressione / Diritti

Quest’immagine ritrae la giovane ragazza Pamela Mastropietro, uccisa all’età di soli 18 anni. Si è scoperto alla fine dei processi svolti, che l’omicida, apparteneva ad una organizzazione criminale nigeriana, chiamata:”Black Cats”.

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Questa donna molto grande di età si è sposata pochi giorni fa a Napoli con un boss della mafia…..Hanno fatto un matrimonio molto bello ma anche molto costoso….Questo matrimonio è stato pagato con i soldi che loro avevano chiesto a molti imprenditori di Napoli.

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Trovo questo articolo molto interessante, mi fa capire purtroppo la triste realtà e tutta la crudeltà che circonda la mafia. La mafia non ha regole, se non per raggiungere il suo scopo. Non guarda in faccia a nessuno, nemmeno le donne e i bambini vengono risparmiati. Sono troppe le persone innocenti vittime di attentati, uccisioni, torture e cattiverie. Non è giusto che un bambino non possa essere libero di giocare a calcio nel prato solo perchè è parente di un mafioso o ancor peggio perchè è figlio di un uomo che la mafia perseguita.

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Abbiamo messo qui di seguito il link di questo sito che indica la quantità e come sono stati uccisi molti bambini, anche neonati, a causa della mafia. Ciò smentisce quello che spesso si dice, che la mafia non uccide e non ha mai ucciso né dei bambini né le loro madri.

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“Non esiste né un posto sbagliato, né un momento sbagliato per bambini e ragazzi vittime di mafia: un campo di calcetto, il portone di casa, la pizzeria, la piazza, l’auto dei genitori. Al posto sbagliato ci sono sempre assassini e mafiosi”. Sono parole che ci lasciano senza parole, che dovrebbero farci aprire gli occhi e farci prendere coscienza della realtà che ci circonda. Non si può parlare di un posto sbagliato se a rimetterci è una persona innocente, specialmente se si tratta di bambini o ragazzi. Ognuno di noi ha il DIRITTO di trovarsi in qualsiasi luogo voglia senza porsi il problema se sia sbagliato o no.

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In questo video trovato su youtube viene presentato un quartiere non molto popolato in cui regna la criminalità. Mi interessa approfondire più il contesto che seguire le linee guida dell’intervistatore. Ci troviamo in un luogo quindi in cui sembra che la criminalità venga insegnata da subito, come se non esistesse altro. L’intervista a metà video ne è una dimostrazione, l’uomo non sembra sperare in un futuro “normale” realizzabile, e questo mi ha colpito.

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Abbiamo trovato questa immagine digitando su google “Pasquale Giampà”. Abbiamo scelto questa immagine perché si viene a conoscenza di tutti i membri della cosca. L’immagine parla dei membri della cosca e della loro posizione all’interno di essa, Pasquale era uno dei commissionati. Pasquale si è pentito il 12 aprile 2016 a causa delle sue tante collaborazioni in alcuni omicidi.

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Ho trovato questa immagine in una pubblicità su internet. L’ho scelta perché mostra come come le persone possano manipolare altre persone, come la mafia fa oggi giorno, facendo credere che non ci siano problemi.

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Ho trovato quest’immagine su google digitando “vignette sulla mafia”. Ha attratto immediatamente la mia attenzione e ho deciso di pubblicarla perché riassume, anche se in poche righe, quello che è il comportamento mafioso

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Il servizio racconta di come la mafia esercita il potere sulle famiglie proprietarie di attività e di come si comporta quando questi ultimi decidono di non sottostargli più e di denunciarli alle autorità legali.

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Ho scelto questa celebre frase di Paolo Borsellino, che parla dell’importanza di andare a votare per avere la possibilità di essere artefici del proprio futuro. Perché il cambiamento non avviene andando a protestare, dato che di solito non si risolve quasi nulla, ma esso avviene solo andando a votare.

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Quello proposto è un estratto dell’iconico film “Quei bravi ragazzi”di Martin Scorsese. In questa scena, una delle più celebri nella storia del cinema, Tommy De Vito (interpretato da Joe Pesci) sta per entrare a far parte di una famiglia mafiosa.

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I tre poliziotti sotto processo per il presunto depistaggio sulla strage di via D’Amelio del 1992 dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta.

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