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Abbiamo trovato quest’immagine digitando su google Domenico Gabriele Dodò. Questo bambino è morto a undici anni per colpa di un proiettile vagante sparato da alcuni esponenti della ‘Ndrangheta. Domenico era un bambino che, come tanti, aveva una grandissima passione per il calcio. Proprio questa passione lo portò alla morte. Difatti, ogni giovedì, Domenico e il padre Giovanni avevano un appuntamento fisso, quasi una “tradizione”: si recavano sempre al campetto di paese e giocavano su quel campo spelacchiato. Come ogni giovedì Domenico era sceso in campo a driblare come il suo idolo Alessandro Del Piero, quando tutto d’un tratto udì degli spari come mortaretti. I testimoni videro Domenico accasciato a terra che perdeva molto sangue; in una frazione di secondo il padre si precipitò da lui piangendo e temendo il peggio. Poi la corsa all’ospedale e tre mesi in coma: per la madre e il padre sono stati tre mesi di speranza e di preghiere, ma purtroppo il 20 settembre 2009 il cuore di Domenico si spegne. Per tutti è un notizia tragica che viene ricordata così:
http://www.wereporter.it/video-crotone-ricorda-dodo-vittima-innocente-di-mafia/
Abbiamo scelto questa immagine perché ci ha fatto riflettere e arrabbiare poiché Domenico era un ragazzo buono che prendeva buonissimi voti a scuola e aiutava i ragazzi che facevano più fatica. Domenico aveva una grande passione per la vita. E’ morto per colpa della mafia che, per delle guerre tra clan, ha sparato all’impazzata in un campetto per bambini. Questa immagine ci fa anche pensare all’innocenza e alla trasparenza di questo bambino morto giovanissimo. Associo questa immagine alla carta fragilità-vigore per la fragilità di Domenico in quanto bambino quando è morto ha sollevato una grande polemica e ha fatto riflettere molto.

Federico R. e Eva T.

Istituto Bertacchi

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Lecco