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I tre poliziotti sotto processo per il presunto depistaggio sulla strage di via D’Amelio del 1992 dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. Mario Bò, Fabrizio Mattei e Gabriele Ribaudo, accusati a Caltanissetta di calunnia aggravata e che prestavano servizio nel pool che indagava sull’attentato di via D’Amelio. La procura di Messina voleva interrogare i tre agenti nell’ambito dell’inchiesta aperta nei confronti di due magistrati che in quegli anni si occuparono dell’inchiesta sull’attentato, Carmelo Petralia e Annamaria Palma. I tre agenti, assistiti da due avvocati hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Due magistrati sono indagati per calunnia aggravata dall’aver favorito Cosa nostra. Stessa accusa di cui rispondono a Caltanissetta i tre poliziotti. Nell’ipotesi accusatoria, in concorso con i tre poliziotti sotto processo a Caltanissetta, avrebbero depistato l’indagine sulla strage costata la vita al giudice Paolo Borsellino. I poliziotti, secondo l’accusa, avrebbero creato tre falsi pentiti, costruiti a tavolino, tra cui Vincenzo Scarantino, suggerendo loro di accusare falsamente dell’attentato persone ad esso estranee.