Quello proposto è un estratto dell’iconico film “Quei bravi ragazzi”di Martin Scorsese. In questa scena, una delle più celebri nella storia del cinema, Tommy De Vito (interpretato da Joe Pesci) sta per entrare a far parte di una famiglia mafiosa. In realtà si tratta di una messinscena con la quale, alcuni esponenti di una cosca, attirano Tommy per poterlo assassinare. L’estratto mostra dettagliatamente come la mafia e le criminalità organizzate tentino di ostentare l’utilizzo di un codice d’onore il quale solo raramente viene rispettato. Ad emergere nel capolavoro di Scorsese è proprio l’atteggiamento dei mafiosi i quali ufficiosamente sembrano mostrare un profondo rigore nel rispettare le loro regole (da notare l’intransigenza con la quale i membri delle cosche autorizzino solo agli uomini di origine italiana ad essere ammessi nelle loro famiglie). In realtà l’unica legge valida è fare il proprio interesse perché se appartieni ad una famiglia “significa che nessuno ti può fottere e significa pure che tu puoi fottere chi ti pare purché non si tratti di un affiliato. E’ come se fosse la licenza di rubare; è la licenza di fare qualsiasi cosa”.
M. G. Trisolini
Liceo Serpieri
5^A
Rimini