I numeri della criminalità economica nel settore primario sono il segno di una penetrazione forte della mafia nei campi e in tutto ciò che si muove intorno all’agricoltura. Basti pensare che gli epicentri nei quali sono stati riscontrati fenomeni di grave sfruttamento sono ben 80; che sono migliaia i lavoratori in Italia in condizioni di sfruttamento. L’economia sommersa e informale in agricoltura muove tra i 2 e i 5 miliardi di euro.
Schiacciati da questa montagna di soldi ci sono uomini, spesso senza volto, braccianti che hanno pagato con la vita gli sforzi di ritmi di lavoro assurdi.
Quello che emerge è, insomma, un quadro di forte vulnerabilità dei lavoratori.
Ho associato la carta povertà-ricchezza perché la povertà sta ad indicare i migliaia di schiavi presenti nel mondo che magari lavorano anche senza ricevere nulla in cambio. Mentre ricchezza perché i capi si arricchiscono sotto lo sforzo di queste persone, sfruttandole.
Serena B.
Liceo Ainis
3A lin
Messina
Questa notizia ci fa comprendere come l’Italia sia, per certi versi, un paese ancora arretrato, per via di un gruppo non molto numeroso di persone, che controllano il territorio. Un esempio di questo è lo sfruttamento dei braccianti nei campi, i quali pur di guadagnare qualche spicciolo, sufficiente appena per sfamarsi, lavorano faticosamente per tantissime ore al giorno, facendosi sfruttare fino allo sfinimento.