Sulmona

“Non esiste né un posto sbagliato, né un momento sbagliato per bambini e ragazzi vittime di mafia: un campo di calcetto, il portone di casa, la pizzeria, la piazza, l’auto dei genitori. Al posto sbagliato ci sono sempre assassini e mafiosi”. Sono parole che ci lasciano senza parole, che dovrebbero farci aprire gli occhi e farci prendere coscienza della realtà che ci circonda. Non si può parlare di un posto sbagliato se a rimetterci è una persona innocente, specialmente se si tratta di bambini o ragazzi. Ognuno di noi ha il DIRITTO di trovarsi in qualsiasi luogo voglia senza porsi il problema se sia sbagliato o no.

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Nel libro “quarant’anni di mafia ” si racconta la storia di Cosa Nostra, dagli anni sessanta fino alle ultime rivelazioni sulla trattativa fra lo Stato e la mafia. I risultati furono apprezzati da Falcone e Borsellino.

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L’articolo parla della mafia Nigeriana, questo evidenzia come la mafia non si trovi solamente in Italia, ma anche in altre parti del mondo. Mi ha coinvolto perché non mi aspettavo che questo fenomeno fosse così diffuso.

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Questa intervista la associo alla carta passato/presente poiché Santino Di Matteo ha avuto un passato da mafioso, ma dopo aver scontato la sua condanna è da considerare un cittadino a tutti gli effetti, con la speranza che non ricada più in situazioni pericolose.

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Ho trovato un articolo su Fanpage, un sito online. In questo articolo si parla delle baby gang a Napoli. Le baby gang sono gruppo di ragazzi di età compresa tra i 14-18 anni che, nonostante giovane età, commettono reati gravi.

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Ho trovato la trama di questa serie TV su Google. Parla di una famiglia che scappa dalla Sicilia al nord Italia e poi a New York. Alcuni componenti di questa famiglia fanno parte della mafia e vengono uccisi.

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Ho trovato questo link su Google. Parla della storia di Giuseppe Di Matteo e mi ha interessato perché ha come protagonista un bambino catturato dalla mafia, e tenuto ostaggio con lo scopo di far tacere il padre; il racconto segue passo dopo passo tutta la vicenda attraverso le parole di Vincenzo Chiodo, pentito di mafia.

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I fratelli di Francesco Gravina, durante un’intervista a casa loro, si dissociano dalla scelta che Francesco ha fatto in carcere, di diventare collaboratore di giustizia. I suoi fratelli, più volte detenuti, parlano di lui definendolo infame, senza onore, un vigliacco che con le sue dichiarazioni ha messo in pericolo tutta la famiglia.

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Il video è stato trovato su un sito di Google. Il video è una pubblicità di Babbel nel quale si vede un gruppo di persone che parlano con un chiaro tono mafioso, ed uno di loro, grazie all’applicazione, riesce a parlare italiano salvandosi da una condanna a morte.

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Ho trovato il video di questa canzone su youtube. Parla di un ragazzo che immagina e racconta una vita secondo gli schemi e i “valori” della malavita, in particolare della Camorra.Trasmettendoci un’idea sbagliata della criminalità organizzata che vive nel lusso e nello sfarzo. Mi ha coinvolto per le forti immagini che accompagnano il testo.

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Mi ha colpito molto per le parole che vengono utilizzate, soprattutto alla fine quando afferma che i siciliani “amano” la mafia, perché dà sicurezza, ovviamente in senso ironico. Purtroppo peró bisogna costatare che molti pensano davvero questo cioè che la mafia da CERTEZZE E SICUREZZA.

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È una scena di una serie televisiva intitolata Suburra; il protagonista è Aureliano affiancato da Spadino e da un altro ragazzo di nome Lele. In questa scena loro tre si riuniscono in un parcheggio abbandonato perché Lele vuole chiedere scusa per quello che ha commesso, ovvero ha fatto la spia ed ha ammazzato il padre di Aureliano. Lele dice una frase molto bella che mi ha colpito:”Perdonatemi, sono stato anche gonfiato di notte, prima avevo paura, ora no”, dopodiché si ammazza, perché evidentemente questa vita non andava, e prima di spararsi in testa dice “Io non sono come voi!”

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Ho trovato questo articolo sul giornale online del corriere della sera. Toscana, Emiliano Lonzi, insieme alla moglie e al cognato, hanno scaricato 200 mila tonnellate di rifiuti speciali vicino a una scuola. Questo articolo mi ha colpito perché nonostante stessero già contribuendo all’inquinamento e a qualcosa di illegale, non sono stati frenanti dal pensiero di poter nuocere alla salute dei bambini di quella scuola elementare.

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