Un giornalista intervista il Caporedattore Lirio Abbate e compie vari quesiti sulle mafie,sul giornalismo di inchiesta e sulle massonerie. Inizialmente esso racconta che la mafia per farsi valere esegue spargimenti di sangue e molteplici sparatorie che non solo danneggiano il morale della popolazione locale ma eliminano persone innocenti.
Il Caporedattore inoltre racconta come il giornalismo di inchiesta è considerato come una “pulce” poiché, per il benessere del popolo, bisogna categoricamente scoprire le azioni delle mafie e annientarle punendole severamente.
Infine parla del caso Capua che a parer delle organizzazioni criminali era un caso sbagliato ma secondo ricerche documentatissime si è riscontrato l’opposto e la giustizia ha trionfato.
Per individuare il video ho utilizzato tre parole molto significative: illegalità, ingiustizia e contrabbando.
La mia fonte personale è stata YouTube e inizialmente ho trovato difficoltà nel individuare il giusto video da associare al mio sottotitolo. Il video mi ha acceso un forte interesse sul caso Capua e sul suo finale in cui la giustizia ha trionfato, secondo le parole di Lirio Abbate.
Questo video lo consiglio a tutti i ragazzi affascinati dal giornalismo di inchiesta e dal suo splendente lavoro che compie giornalmente per farci sapere ogni singolo dettaglio sulla spiacevole situazione della nostra vita attuale. Mi è rimasta impressa l’espressione del Caporedattore, sicura di sé senza paura della mafia e delle conseguenze che potrebbero accadere in futuro nella sua vita come intimidazioni e minaccie.
Alla domanda “Le mafie comunicano?” il video risponde perfettamente poiché con l’agitazione e con la paura si ottiene quello che si cerca,una vera e propria minaccia o quasi un ultimatum. La mafia non è affatto invicibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio ed avrà anche una fine!