A Bari episodi delittuosi vedono sempre più coinvolti incensurati o minori, destinati ad ingrossare le file dei clan con compiti anche di rilievo. Gravi delitti (rapine, estorsioni, spaccio di droga, porto illegale di armi) vengono spesso commessi da minori collegati alla criminalità organizzata, desiderosi di dar prova delle loro capacità per entrarvi a far parte. Spesso il precoce inserimento nelle organizzazioni criminali è dovuto anche ai legami familiari ed alla necessità di sostituire nella gerarchia criminale i congiunti detenuti.
Alcuni clan della criminalità organizzata barese presentano una struttura con vincoli di sangue, stretti rituali di affiliazione; rituali e simbolismi raramente visti nell’attuale criminalità organizzata pugliese. Il 16 giugno 2018 si conclude un’operazione contro i clan Mercante-Diomede e Capriati in cui viene confermato l’uso di questi riti.
L’iniziazione in età minorile è del resto confermata dalla circostanza che, come risulta da recenti indagini molti giovani appena maggiorenni hanno ricoperto o ricoprono ruoli di primo piano in seno alle organizzazioni mafiose.