Le mafie comunicano attraverso codici, simboli e messaggi indiretti, sia per gestire i loro affari che per consolidare il loro potere sociale e territoriale. Sappiamo che sono organizzazioni criminali radicate in contesti specifici, ma capaci di operare su scala globale, con una struttura gerarchica e un forte legame con il territorio d’origine. Le informazioni che abbiamo provengono da indagini giudiziarie, testimonianze di collaboratori di giustizia, studi accademici e reportage giornalistici.
I media svolgono un ruolo centrale nel costruire l’immaginario collettivo sulle mafie, spesso rappresentandole in modo spettacolare o romanzato, talvolta contribuendo ad alimentare una visione affascinante e distorta. Questo fascino può derivare dall’aura di potere, ribellione e controllo associata a figure di boss o clan, che però nasconde la violenza e il danno sociale delle mafie. Tra gli stereotipi più diffusi ci sono l’immagine del mafioso come uomo d’onore, legato a valori tradizionali, o il mito della famiglia e della lealtà, che mascherano la brutalità e il cinismo di queste organizzazioni.