Pablo Emilio Escobar Gaviria (Rionegro, 1º dicembre 1949 – Medellín, 2 dicembre 1993) è stato un criminale e politico colombiano, uno dei più noti e ricchi trafficanti di cocaina e marijuana della storia. Conosciuto come L’imperatore della cocaina, è considerato il criminale più ricco in assoluto, con un patrimonio stimato di oltre 76 miliardi di dollari nei primi anni 1980, patrimonio aumentato in seguito, con una media di guadagno che si aggirava intorno ai 90 milioni al giorno, ovvero più di 30 miliardi l’anno. Ancora oggi è classificato come il più potente e ricco narcotrafficante della storia, avendo superato, alla guida del cartello di Medellín, il cartello di Sinaloa, di Calí e di Guadalajara.
È stato anche il più sanguinario responsabile, diretto e mandante, della morte di un numero imprecisato di forze di polizia colombiane, agenti statunitensi, civili e quattro candidati in politica. Nel 1982 ha inoltre avuto una breve carriera politica, venendo eletto alla Camera dei rappresentanti della Colombia.[1]Nel 1974 venne arrestato per furto d’auto, in seguito al quale venne trasferito nel carcere di Ladera (Colombia), dove incontrò un importante contrabbandiere del luogo, Alberto Prieto[5]. Dopo la scarcerazione, Escobar cominciò a lavorare per Prieto e, grazie al contrabbando, venne a conoscenza del nascente business della cocaina[5], nel quale iniziò a diventare protagonista nel 1975. La sua fama crebbe dopo che un narcotrafficante di Medellín, noto come Fabio Restrepo, fu assassinato nel 1975 – apparentemente proprio da Escobar – dopo aver acquistato 14 chilogrammi di droga. In seguito gli uomini di Restrepo furono informati che da quel momento avrebbero lavorato per Escobar[6]. Quando il suo business guadagnò notorietà, Escobar divenne noto a livello internazionale.