Le indagini della procura di Milano hanno rivelato un “patto di non belligeranza” tra le tifoserie rivali di Milan (Curva Sud) e Inter (Curva Nord), finalizzato a massimizzare i guadagni illeciti, in particolare nel traffico di biglietti e attività legate ai parcheggi. Il coinvolgimento della criminalità organizzata è emerso attraverso i legami degli ultras con la ‘ndrangheta, come nel caso di Antonio Bellocco, figlio di una famiglia mafiosa, ucciso da Andrea Berretta, capo ultras dell’Inter. Altri protagonisti sono l’imprenditore Gherardo Zaccagni e Giuseppe Caminiti, che gestivano gli introiti illeciti, tra cui quelli della Curva Nord dell’Inter. L’inchiesta ha portato all’arresto di 16 persone e tre ai domiciliari.
