Le mafie spesso non sono percepite nel mondo del lavoro. I fenomeni mafiosi, invece, stravolgono la nostra economia locale, esistono e si vedono “ad occhio nudo”. Raramente si guarda alla correlazione mafia e mercato del lavoro illegale. Intendo quello in cui non si rispettano le norme contrattuali o in cui sono violate le disposizioni penali.
La mafia in questo ambito ha peculiarità particolari che le derivano dai corposi guadagni. La singolarità dell’economia del lavoro è in buona parte basata sull’agricoltura e sul turismo. Questa particolarità suggerisce alla mafia di intervenire e infiltrarsi proprio attraverso il mondo del lavoro. L’economia malavitosa cammina e si rafforza laddove il sistema politico e quello sociale non sono reattivi. La mafia, in questo settore, più che intimidire propone soluzioni agli imprenditori offrendo contanti, risparmi, scorciatoie, i consigli giusti per truccare i profitti. Se vuoi risparmiare nella raccolta del pomodoro o dell’uva ti porta operai che lavorano per pochi euro al giorno. Conviene al mafioso e conviene all’imprenditore disonesto.