L’intervista ad Alessandra Dino sul ruolo delle donne nelle organizzazioni mafiose si concentra sull’analisi di come le donne vengano coinvolte, in vari modi, nelle dinamiche di queste organizzazioni. Alessandra Dino, criminologa e studiosa delle mafie, ha approfondito come le donne, pur non ricoprendo ruoli di leadership formale, siano spesso attivamente coinvolte nel mantenimento delle strutture mafiose.
L’intervista esplora diversi aspetti del loro ruolo, tra cui:
Ruolo tradizionale e invisibile: Le donne sono spesso viste come figure di supporto, che svolgono funzioni legate alla gestione familiare, all’accudimento dei figli e alla protezione dei legami familiari. Questi ruoli sono fondamentali nel mantenere l’equilibrio interno all’organizzazione mafiosa.
Partecipazione attiva: Le donne non sono solo passive, ma alcune assumono ruoli decisionali e svolgono compiti come il trasporto di denaro o di armi, il traffico di droga, e di affari illegali. Alcune diventano anche complici in crimini come omicidi, e possono essere coinvolte nella gestione dei contatti esterni e nelle trattative con altre organizzazioni.
Complicità e subalternità: molte donne partecipino attivamente alle dinamiche mafiose, la loro complicità è spesso ridotta a un ruolo di “ombra” rispetto agli uomini. Tuttavia, alcune donne riescono a guadagnarsi un potereall’interno delle organizzazioni, come nel caso di donne che, dopo l’arresto dei mariti o dei padri, assumono funzioni di leadership o continuano a gestire affari.
Normative culturali e sociali: L’intervista riflette anche sulle normative sociali e culturali che influenzano il comportamento delle donne nel contesto mafioso.