Taranto è una città che, nel corso degli anni, ha dovuto fare i conti con la criminalità organizzata, in particolare con la Sacra Corona Unita (SCU). Questo gruppo mafioso, nato negli anni ’80, ha trovato terreno fertile nella città sfruttando la povertà e i problemi sociali per portare avanti attività illegali come il traffico di droga, l’usura e le estorsioni. Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, i clan continuano a riorganizzarsi e a infiltrarsi nell’economia e nella politica locale.
La situazione è resa ancora più difficile dalla crisi economica e dalla mancanza di lavoro, che spesso spingono i giovani a cadere nella rete della mafia. Taranto è anche segnata da altre difficoltà, come quelle legate all’industria pesante, che hanno influenzato la vita della città e il benessere delle persone. Penso che per combattere davvero la mafia non bastino gli arresti o le operazioni di polizia. Serve dare alla città nuove opportunità cioè dare più lavoro, più istruzione e più speranza per il futuro. La gente deve sentirsi parte di una comunità forte, capace di opporsi alla criminalità. Taranto ha bisogno di rinascere, partendo dai suoi cittadini, che con coraggio e unione possono costruire una città libera dalla paura e piena di possibilità.
Le mafie sono visibili sul tuo territorio?