Il video, trovato su RaiPlay, fa parte della Stagione n.3 – Digital World e presenta una breve intervista a Enzo Ciconte (Docente di Storia delle mafie italiane) sul tema “Mafie Social. Criminalità organizzata e web”, attinente alla problematica “le mafie comunicano”. Il professore afferma che la comunicazione tra le mafie è completamente diversa rispetto a quella del passato, perché anche le mafie si evolvono come si evolve la società. Se un tempo la comunicazione delle mafie avveniva soprattutto attraverso il silenzio (un delitto di mafia era comprensibile a tutti, senza nessuna necessità di esplicitarlo), oggi la comunicazione viaggia su facebook, su whatsApp che comunemente utilizziamo per comunicare l’uno con l’altro. Quindi, secondo Ciconte, c’è un mutamento profondo, una svolta rispetto al passato; ma secondo lui, la cosa più sconvolgente è la volontà da parte dei mafiosi di fare “proseliti”, attraverso i “like”, con la richiesta di condividere il messaggio e farlo girare il più possibile. Dunque, secondo il Docente, chi mette il “like”, non è più un agente passivo ma diventa esso stesso un attivista della mafia perché viene sollecitato a rafforzare quella opinione e a moltiplicare, tra gli amici, le cose che vengono fatte e dette. Il video, che ho trovato davvero interessate, mi ha incuriosito perché mi ha fatto riflettere su come anche le mafie si siano “evolute” dal punto di vista comunicativo e rientra a pieno titolo nella tematica “le mafie comunicano”, mettendo in evidenza come le mafie sfruttino oggi tutti i canali della comunicazione per arrivare ad un pubblico sempre maggiore. Non è stato difficile trovare questo video e per ricercarlo ho digitato sul motore di ricerca Google le parole “Mafie e comunicazione” e quasi subito l’ho trovato in elenco. Ritengo che sia molto utile vederlo per far capire ai miei coetanei che la mafia si può trovare sui social, dunque è fondamentale essere sempre molto attenti ai contenuti che ci captano sotto gli occhi.