Rita Atria e Piera Aiello sono due donne collaboratrici di giustizia. Piera Aiello è la prima donna testimone di giustizia e conosceva benissimo Rita Atria. Rita è nata in una famiglia mafiosa e sapeva bene che cos’era la mafia, suo padre si chiamava Don Vito Atria e venne ucciso nel 1985, 8 giorni dopo il matrimonio forzato di Nicolò (suo figlio) e Piera. Dopo 5 anni Nicolò, dopo aver scoperto chi ha ucciso il padre, viene ucciso, così Piera e Rita iniziano a denunciare e incontrano Paolo Borsellino, che loro chiamavano zio Paolo. La madre non voleva che Rita denunciasse, anzi l’ha minacciata che se non avesse ritirato le denunce le avrebbe fatto fare la stessa fine del padre e del fratello. Il 19 luglio muore Paolo Borsellino che per Rita e Piera era una figura paterna. Qualche giorno dopo l’attentato di Paolo Borsellino Rita si suicida, lanciandosi da 7° piano del civico 27 di Via d’Amelia a Roma. Rita Atria è la settima vittima di via d’Amelia.

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