Le mafie spesso sostengono di seguire un “codice d’onore”, una specie di insieme di regole non scritte che, secondo loro, dovrebbe guidare i loro comportamenti e rendere il loro operato diverso da quello di semplici criminali. Questo codice include valori come la lealtà al gruppo, il rispetto per gli altri membri dell’organizzazione, il silenzio assoluto verso l’esterno (chiamato “omertà”) e, in alcuni casi, il divieto di colpire donne, bambini o persone innocenti.
Questo “codice” è stato reso famoso da libri e film che hanno raccontato la mafia in un modo quasi romantico, mostrando i mafiosi come persone che seguono delle regole anche nel fare cose sbagliate. Per esempio, si dice che evitino conflitti inutili e che rispettino certe persone o comunità, per mantenere un’immagine di “giustizia” o di controllo. Tuttavia, queste idee spesso sono più leggenda che realtà.
Nella pratica, le mafie non rispettano davvero queste regole quando vanno contro i loro interessi. Ci sono moltissimi casi in cui donne, bambini o persone innocenti sono stati colpiti, anche in modo molto violento. Inoltre, i tradimenti tra i membri della mafia non sono così rari: molte guerre interne tra clan mafiosi sono iniziate proprio perché qualcuno ha violato queste presunte regole di rispetto e lealtà.
Alla fine, anche se le mafie parlano di un codice d’onore per sembrare più “organizzate” o “rispettabili”, la realtà è che il loro obiettivo principale è mantenere il potere, fare soldi e controllare le persone. E per ottenere questo, sono pronte a violare qualsiasi regola, anche quelle che dicono di rispettare. Quindi, più che un vero codice d’onore, si tratta di un’idea che usano per giustificare le loro azioni o per nascondere la violenza e la paura che usano per comandare.