Il codice d’onore delle mafie è un concetto radicato sin dalla creazione di queste ultime che permette loro di avere il controllo attraverso regole non scritte riguardanti l’ordine delle gerarchie e delle organizzazioni. Si sviluppa in concomitanza con quella che è la criminalità organizzata, a partire circa dagli anni 60 in Sicilia.
Un tempo, esisteva un “codice d’onore” che segnava, a volte con un giuramento, l’ingresso nella criminalità mafiosa. Questo codice imponeva il rispetto di valori e principi essenziali per ottenere il supporto all’interno della comunità che si voleva controllare. Anche se spesso era solo un atto che serviva a rafforzare il potere della mafia, rimanendo comunque una regola da seguire e far rispettare. In questo modo, creava un’identità forte, che aveva un grande fascino, specialmente per i giovani. Al giorno d’oggi, il “codice d’onore” nelle organizzazioni mafiose è molto più nascosto e meno ufficiale rispetto al passato. Anche se ancora esiste un insieme di norme non scritte che regolano il comportamento di chi fa parte delle organizzazioni, queste non sono più chiaramente evidenti o confermate da giuramenti pubblici come accadeva in passato. Il rispetto per la famiglia, la fedeltà verso il gruppo e l’omertà, ma il codice si è evoluto, diventando spesso più legato a interessi finanziari e a meccanismi di potere nascosti, piuttosto che a valori ideologici o tradizionali. Inoltre, con l’avanzare delle tecnologie e lo sviluppo delle forze dell’ordine, la criminalità organizzata tende a nascondere sempre più le sue attività, rendendo il “codice” meno evidente e più difficile da individuare, pur continuando a mantenere il controllo su chi ne fa parte.

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