L’articolo descrive le condizioni di sfruttamento nel distretto tessile di Prato, dove molti lavoratori, spesso migranti, sono costretti a lavorare fino a 12 ore al giorno per salari molto bassi, niente ferie o malattia possono essere avuti. Questi lavoratori vivono in condizioni precarie, spesso in alloggi sovraffollati e insalubri. Chi protesta contro queste condizioni viene spesso ricattato o addirittura aggredito fisicamente. Le lotte sindacali sono frequenti, ma la situazione rimane critica. L’articolo mette in luce anche il ruolo delle aziende che, pur di ridurre i costi, chiudono un occhio su queste pratiche di sfruttamento.

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