La mafia, in quanto organizzazione criminale, non offre “lavoro” nel senso tradizionale del termine. Tuttavia, è vero che molte persone, in contesti particolari, si trovano costrette o influenzate a lavorare con o per la mafia a causa di minacce, estorsioni o il controllo che essa esercita su determinati settori dell’economia.
In diverse situazioni, la mafia può sfruttare lavori illegali (come il traffico di droga, l’estorsione, il riciclaggio di denaro, o i contratti pubblici manipolati) per ottenere profitti e dominare un territorio. Le persone che si trovano in queste situazioni spesso non hanno molta scelta a causa della paura o della mancanza di alternative, ma si tratta sempre di un tipo di “lavoro” che porta con sé un alto rischio di retribuzione criminale, violenza e legami con attività illecite.
Inoltre, ci sono anche individui che, purtroppo, entrano nel mondo della mafia per motivi legati alla povertà o alla ricerca di un potere che non riuscirebbero a ottenere in modo legale.
In ogni caso, la mafia non è un’istituzione che offre un vero “lavoro” positivo o legale. La sua attività si basa su sfruttamento, intimidazione e crimine.