Rita Atria era una ragazza appartenente a una famiglia mafiosa. Dopo che suo padre e poi suo fratello furono uccisi, seguendo l’esempio della cognata Piera Aiello, Rita divenne testimone di giustizia. Grazie a Rita e Piera vennero incarcerati diversi mafiosi. La ragazza si affezionò molto a Paolo Borsellino e, quando egli morì nell’attentato, decise di togliersi la vita e pochi giorni dopo si suicidò buttandosi giù dal suo appartamento. Aveva solo 17 anni.
Rita ricevette molte minacce, addirittura la madre le disse che, se la ragazza avesse continuato a denunciare, le avrebbe fatto fare la fine di suo padre e suo fratello. Inoltre la donna andò a distruggere con un martello la lapide della ragazza.
La storia di Rita mi ha colpito molto poiché, malgrado fosse in un contesto molto difficile, ha sempre perseguito la giustizia nonostante le minacce che ha ricevuto. Inoltre il fatto che fosse così giovane ma comunque molto forte la rende ancora di più degna di ammirazione.
Ho scelto proprio questo servizio perché c’è la cognata Piera che parla dell’esperienza unica che ha vissuto accanto a Rita e racconta un lato diverso della personalità del giudice Borsellino, che si dimostra molto umano e si preoccupa sinceramente per due giovani donne.
Min. 00:55-02:04 (la famiglia Atria), 03:25-03:37 (le minacce della madre), 06:19-06:53 (la tomba di Rita)