La provincia di Ancona è soggetta ai lavori sporchi della ‘ndrangheta, come riscontrato dal risultato di alcune operazioni compiute negli anni precedenti, in particolare dalla ‘ndrina Grande Aracri e dalla ‘ndrina Alvaro nel settore del riciclaggio e del reimpiego nel settore dell’economia.
La Direzione Investigativa Antimafia (o DIA) ha anche visto che nel corso degli anni, il porto di Ancona è diventato una zona di sbarco di droga, proveniente dalla Turchia e Albania, ma anche di tabacchi esteri e rifiuti speciali.
Alcune operazioni Anconetane per fermare gli spacci sono l’operazione “body packer”, che ha permesso di descrivere lo schema di una banda nigeriana spacciatrice di cocaina ed eroina nelle città di Ancona, Macerata e Pesaro, e l’operazione “Last Chance” con la quale la Guardia di finanza di Ancona ha fermato un traffico internazionale di stupefacenti provenienti dal Pakistan. Gli indagati, tutti pakistani e afghani, sono aiutanti di numerosi corrieri che hanno introdotto immensi quantitativi di droga destinati sia al mercato delle province di Ancona e Macerata, che a quello laziale, umbro, sardo e campano.
Secondo me questi fatti sono inopportuni e dobbiamo cercare di fermare la mafia, artefice di queste azioni terribili

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