Sono sette i condannati che devono espiare pene che vanno da un minimo di quattro anni ad un massimo di 10 anni, per i fatti accaduti a partire dal 2009. L’attività di una banda di 18 persone con quaranta capi di accusa tra i quali spicca anche l’associazione a delinquere di stampo mafioso.
Banda dedita ad estorsioni nei locali, spaccio, rapine, incendi e colpi con esplosivi, mitragliatrici e pistole. I sette ordini di carcerazione sono stati eseguiti non a Palermo, in Sicilia ma a Potenza Picena e Montelupone per la provincia di Macerata, Mondolfo e Pesaro per la provincia di Pesaro e Urbino, nella Regione Marche. Gli arrestati, alcuni erano già in carcere, altri liberi quindi sono stati condotti in cella, sono tutti italiani e facevano parte di un’unica associazione di stampo mafioso impegnata a commettere delitti che sono andati dallo spaccio di stupefacenti all’usura fino all’estorsione ai danni di gestori di locali notturni e ai danni di imprenditori locali. Questi ultimi sono stati costretti a pagare alla banda ingenti somme di denaro dietro la minaccia di aggressioni fisiche con l’ausilio di armi e gravi danni ai locali da loro gestiti.
Per le minacce la banda acquistava armi ed esplosivo che venivano pagati con notevoli quantitativi di droga, per lo più cocaina, come avvenuto nell’agosto di quattordici anni fa, quando furono scambiati 12 chilogrammi di esplosivo con un chilogrammo di droga.

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