Attraverso le interviste ai pentiti di mafia, si possono comprendere parti di vissuto che, tra le righe, raccontano dell’esistenza di un vero e proprio codice d’onore tra gli uomini appartenenti allo stesso clan e tra clan malavitosi. La gerarchia che impone rispetto e l’osservanza di regole tra i sottoposti, la condivisione di momenti di allegria, ma che puntualmente ricordano la concessione che proviene dall’alto. il superamento di prove a garanzia di una fedeltà che li tiene tutti sotto un denominatore comune che è l’obbedienza al più forte, colui che ha più potere rispetto agli altri, che dispone degli altri, delle loro famiglie, della loro vita.

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