In questo articolo sentirete parlate di un arresto che risale al 2023 che per noi tutti viene detto storico. L’arresto di Messina Denaro rappresenta il simbolo della vittoria dello Stato contro l’omertà.
Il 16 gennaio 2023 la legalità e la giustizia hanno trionfato. C’è un video del giorno della cattura in cui si vedono i cittadini esultare e ringraziare i Carabinieri responsabili dell’arresto, in un clima di pura gratitudine verso coloro che non si sono mai arresi, che hanno combattuto giorno dopo giorno, per anni, affinché giustizia venisse fatta. Il popolo ha tirato un sospiro di sollievo, ha avuto il sentore di essere protetto, di potersi fidare dello Stato. I cittadini hanno avuto la prova che la mafia può essere sconfitta, che il clima in cui operava trent’anni fa oggi è, in parte, cambiato.
È importante che le persone provino queste sensazioni perché la criminalità organizzata di stampo mafioso si combatte così, insieme, senza avere paura, con il coraggio di denunciare, senza girare lo sguardo altrove. Loro, i mafiosi, sono pochi, noi, invece, siamo tantissimi e siamo più forti. Così l’ultimo padrino delle stragi è finito in carcere, ma la lotta alla mafia non può fermarsi, istituzioni e società civile devono continuare a impegnarsi.
Ma se dobbiamo appellarci alla speranza che un mafioso parli per scoprirle, significa che in troppi in questi anni hanno fatto finta di nulla. Se lo Stato deve aspettare che sia il boss a parlare e svelare tutta la sua rete significa che, comunque vada, una piccola parte di quello Stato ha remato verso un’altra parte. Ma attenzione tutte le mafie, in questi 30 anni hanno cambiato volto.
Hanno imparato dai loro errori e sono mutate come è mutata la società. Il volto delle mafie ora è imprenditoriale, è camaleontico, è basato su corruzione, tecnologia, impresa e sempre meno sulle armi.
Vorrei avere questa sensibilità anche quando sarò adulto e sarò capace di affrontare le situazioni in odor di mafia.