Giovanni Falcone iniziò la sua lotta contro la mafia negli anni ’70, quando, come giovane magistrato a Palermo, si rese conto dell’influenza di Cosa Nostra sulla società e sulle istituzioni. Falcone sviluppò un approccio innovativo, trattando la mafia come un sistema complesso che infiltrava economia, politica e affari, e non solo come una criminalità violenta. Nel 1983, fu nominato capo del pool antimafia, un gruppo di magistrati che collaboravano per combattere la mafia. Il suo lavoro culminò nel Maxi Processo del 1986-1987, che portò alla condanna di centinaia di mafiosi. Nonostante il successo, la mafia reagì con violenza, culminando nell’assassinio di Falcone nel 1992. La sua lotta e visione hanno avuto un impatto duraturo nella storia della giustizia italiana.