Le mafie sono organizzazioni criminali che operano a livello locale e internazionale, e molte delle informazioni su di loro provengono da indagini giudiziarie, testimonianze di pentiti, giornalismo d’inchiesta e studi accademici. Nonostante ciò, ci sono ancora lati oscuri, come i loro legami con il potere politico ed economico, che rimangono difficili da svelare.

I media giocano un ruolo cruciale nella creazione dell’immaginario collettivo sulle mafie. Film, serie TV e libri spesso ne romanticizzano l’immagine, mostrando boss carismatici o regole di “onore”, contribuendo a un fascino che, in parte, normalizza la loro presenza. Questo fenomeno può essere pericoloso, poiché alimenta stereotipi come quello del mafioso “eroico” o della famiglia unita, oscurandone la violenza e la realtà crudele.

Ci affascinano perché il potere, il controllo e il mistero che le circondano risvegliano un interesse morboso. Tuttavia, è fondamentale distinguere tra realtà e finzione, perché il loro operato si basa su corruzione, violenza e sfruttamento. Il giornalismo d’inchiesta, con reportage e approfondimenti, cerca di contrastare questa visione idealizzata, mettendo in luce le atrocità e le reti di potere che le mafie costruiscono.

Spesso, sottovalutiamo le mafie, pensando che siano fenomeni limitati a contesti lontani o arretrati. In realtà, le mafie comunicano con noi attraverso messaggi indiretti, come il controllo economico e l’infiltrazione nelle istituzioni. Anche la scuola dovrebbe avere un ruolo chiave nel raccontare le mafie, educando i giovani alla legalità e all’importanza di combatterle.

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